La caduta (seconda puntata)

Hong Kong, Carrie Lam ha smantellato le libertà su ordine della Cina

Hong Kong Chief Executive Carrie Lam pauses during a press conference in Hong Kong, Tuesday, July 9, 2019. Lam said Tuesday the effort to amend an extradition bill was dead, but it wasn't clear if the legislation was being withdrawn as protesters have demanded. (AP Photo/Vincent Yu)
Hong Kong Chief Executive Carrie Lam pauses during a press conference in Hong Kong, Tuesday, July 9, 2019. Lam said Tuesday the effort to amend an extradition bill was dead, but it wasn't clear if the legislation was being withdrawn as protesters have demanded. (AP Photo/Vincent Yu)
  • Mercoledì 29 dicembre 2021 oltre duecento agenti della nuova «Sezione sicurezza nazionale» irrompono nella redazione dello «Stand News»: chiude l’ultimo giornale d’opposizione di Hong Kong.
  • La prima cittadina Carrie Lam, con un passato da attivista, è riuscita a smantellare le libertà di Hong Kong su ordine di Xi Jinping e del partito comunista cinese in soli quattro anni.
  • L’impatto sul movimento pandemocratico è devastante. Molti, come Avery Ng finiscono in prigione. Qualcuno, come Ted Hui, tenta una fuga rocambolesca all’estero e chiede asilo politico.

Mercoledì 29 dicembre 2021 oltre duecento agenti della nuova Sezione sicurezza nazionale della polizia di Hong Kong irrompono nella redazione del giornale online Stand News, sequestrano computer e archivi, arrestano sei tra dirigenti e giornalisti e sospendono le pubblicazioni di uno dei pochi media d’opposizione superstiti in città. La scena si ripete lunedì 3 gennaio nella redazione di Citizen News, un piccolo e combattivo sito indipendente. Per la prima cittadina Carrie Lam si tratta degli

Per continuare a leggere questo articolo