A quasi un anno dall’invasione russa dell’Ucraina i leader internazionali di Europa, Stati Uniti e Cina si sono incontrati a Monaco di Baviera per la consueta conferenza annuale sulla sicurezza. Sono attesi oltre 40 esponenti politici oltre a esperti sulla sicurezza provenienti da cento paesi di tutto il mondo.

Partecipano anche il Segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, la vice presidente degli Stati Uniti Kamala Harris, e il capo della diplomazia del Partito comunista cinese Wang Yi che prima di arrivare in Germania è stato in Italia e in Francia. Non sarà presente la premier italiana Giorgia Meloni a causa di un’influenza. Per gli ucraini, invece, ci sarà il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba mentre il presidente Zelensky parteciperà con un messaggio video.

Costruire una pace difficile

Dal 1963 ogni anno in Germania si tiene la conferenza sulla sicurezza che ha l’obiettivo di costruire la pace attraverso il dialogo. Al centro dell’evento di quest’anno ci sarà inevitabilmente la guerra in Ucraina. Al momento il conflitto non accenna a diminuire, Zelensky ha presentato al G20 di Bali un programma di dieci punti per riavviare le trattative che al momento si sono arenati dopo gli ultimi incontri che si sono tenuti in Turchia tra le delegazioni di Russia e Ucraina.

La linea programmatica di Zelensky non è accettata dal Cremlino, tra i punti più controversi c’è la riconquista da parte di Kiev di tutte le aree finite sotto il controllo russo sia in Donbass che nella Crimea, annessa dal 2014 in maniera unilaterale dalla Federazione russa.

Nelle ultime ore, Zelensky ha ribadito la sua linea in un’intervista rilasciata alla Bbc durante la quale ha detto che non ha intenzione di concedere nessun territorio ucraino alla Russia.

Quest’anno alla conferenza di Monaco non parteciperà nessuna delegazione russa e iraniana, già assenti al forum economico di Davos. Elemento che rende ancora più difficile poter instaurare delle trattative, dato che è assente la controparte belligerante.

Tra gli interventi più attesi c’è quello di Wang Yi, dato che finora la Cina ha mantenuto una posizione cauta nei confronti della Russia. Dopo aver incontrato il capo della diplomazia di Pechino, il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha detto il presidente Xi Jinping terrà «un discorso di pace» in occasione del prossimo 24 febbraio. 

Il passo avanti dell’Onu

Nei giorni scorsi l’Associated Press ha pubblicato la bozza di una risoluzione a favore della pace, attualmente in discussione in seno all’Assemblea generale delle Nazioni unite. Il documento sottolinea la necessità di una pace che garantisca la «sovranità, l’indipendenza, l’unità e l’integrità territoriale dell’Ucraina». Rispetto alla proposta di pace proposta dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky articolata in dieci punti, la bozza del documento delle Nazioni unite è molto meno dettagliata.

Il testo sarà votato il prossimo 23 febbraio, in occasione del primo anniversario di guerra. Dopo mesi di discussioni, si torna a discutere di pace. Ma per la diplomazia internazionale non sarà facile. Zelensky continua a chiedere agli alleati della Nato di inviare anche i jet di guerra, dopo che è stato accontentato sull’invio dei Leopard tedeschi.

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