Dopo quello di Patrick Zaki, incarcerato in Egitto, c'è un nuovo caso diplomatico sull’asse Italia-Nordafrica e riguarda una studentessa italo-marocchina. Si chiama Ikram Nazih, è nata nel 1998 a Vimercate da genitori marocchini e ha trascorso la maggior parte della sua vita in Brianza diventando cittadina italiana. Il 20 giugno, dopo essere partita per il Marocco per visitare i parenti, appena atterrata all’aeroporto di Casablanca è stata interrogata e posta in stato di fermo.

FIRMA LA PETIZIONE PER IKRAM NAZIH

Su di lei pendeva infatti una denuncia per blasfemia, presentata alle autorità di Rabat da un’associazione religiosa marocchina che avrebbe segnalato un post condiviso dalla studentessa nel 2019. Ora Ikram è nel carcere di Marrakech in attesa del processo d’appello. L’arresto e la condanna di una ragazza, cittadina anche di un paese europeo, resta un gesto fuori scala anche rispetto alla repressione governativa ed è lecito chiedersi se il Marocco non stia giocando una nuova partita diplomatica con l’Europa come accaduto a maggio. Non possiamo lasciare sola Ikram, solo la pressione dal basso può spingere il governo a intervenire e quello marocchino a liberarla. Firmate e fate girare la petizione di Domani.

 

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