L’indebolimento progressivo delle forze russe, dopo due anni di guerra in Ucraina, ha lasciato un vuoto che nemmeno l’esercito di Assad ha cercato di riempire. Si ripete ciò che abbiamo visto in Libia o in Yemen. Stiamo assistendo a un ridimensionamento dell’asse sciita e della capacità russa di influire in Medio Oriente. Ankara potrà concentrarsi sul Rojava, gli Usa potrebbero usare i curdi nella normalizzazione israelo-palestinese. A questo gioco, Erdogan è il leader più abile
La guerra in Siria non è finita: forse ce ne eravamo dimenticati ma i combattimenti sono proseguiti a fasi alterne, in particolare a nord, nella zona sotto controllo curdo del Rojava. In maniera del tutto inattesa si è allargata anche la sacca di Idlib: i miliziani di Hayat Tahrir al Sham (HTS, organizzazione per la liberazione del Levante) sono giunti ad Aleppo prendendola sotto il loro controllo. Due le caratteristiche iniziali di tale operazione: si è svolta senza sparare un colpo e la città



