Un voto che per l’ennesima volta non è stato provocato dalla caduta del governo, ma da meri calcoli politici che servono il solo obiettivo di rafforzare il regime di Vucic in Serbia
Tutto come da copione. La notte elettorale in Serbia non ha portato alcuna reale svolta, confermando i progressisti (Sns) del presidente serbo Aleksandar Vucic al comando del paese. La creatura dell’uomo forte della Serbia, progressista nel nome, ma conservatrice e nazionalista nella sostanza, ha incassato, a scrutinio quasi ultimato, il 46,84 per cento dei voti, seguita a distanza dalla coalizione liberal e proeuropeista “Serbia contro la violenza”, ferma al 23,38 per cento. Risultato deludente



