Mosca ha disconnesso dalla linea elettrica la centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande del paese. A rendere nota la notizia è la compagnia di energia atomica ucraina Energeatom che in un comunicato ha scritto: «Oggi, 25 agosto, a causa degli incendi nelle discariche di ceneri alla centrale termica di Zaporizhzhia, situata accanto alla centrale nucleare di Zaporizhzhya, è stata disconnessa l'ultima (quarta) linea di comunicazione tra il sistema nucleare di Zaporizhia con la rete elettrica ucraina. Altre tre linee di comunicazione erano state precedentemente danneggiate durante i bombardamenti russi».

I collegamenti elettrici della centrale sono già in una situazione critica. Dall’inizio della guerra tre delle quattro linee principali che collegano la centrale alla rete ucraina sono state interrotte, e anche due delle tre linee di riserva che la collegano a una centrale elettrica convenzionale a rischio, ha affermato. Con la disconnessione si temono dei guasti che possono essere catastrofici. Anche i governi europei sono in allerta. I leader mondiali hanno chiesto la smilitarizzazione del sito di Zaporizhzhia dopo che sono emersi filmati di veicoli dell'esercito russo all'interno dell'impianto e hanno precedentemente messo in guardia la Russia dalla disconnessione dalla rete ucraina per effettuare il collegamento a quella russa. Il segretario delle Nazioni unite, Antonio Guterres, ha chiesto ancora una volta un’ispezione da parte dei tecnici dell’Aiea. 

I rischi

«Non puoi semplicemente passare da un sistema all'altro immediatamente», ha detto Petro Kotin, il capo di Energoatom. «Durante questa disconnessione, l'impianto non sarà collegato ad alcuna alimentazione e questo è il motivo del pericolo», ha affermato. «Se non fornisci il raffreddamento per un'ora e mezza, allora ci sarà la fusione». Kotin è anche preoccupato per il rischio di incendio dei veicoli stipati nelle sale delle turbine, che si trovano accanto ai due reattori ancora in funzione. Ci sono 14 camion in una sala, e almeno sei in un’altra, secondo quanto hanno riferito le fonti dello stabilimento.

«Nel caso in cui ci sia un incendio nella sala turbine non c'è nemmeno la possibilità di spegnerlo o mitigare le conseguenze di questo incendio, perché i vigili del fuoco non possono entrare, perché qualsiasi ingresso è bloccato dai camion, che sono appena stipati lì», ha detto.

L’attacco a Chapline

Sale a 25 il bilancio delle vittime dell’attacco russo nel villaggio di Chapline, nella regione di Dnipropetrovsk. «Le operazioni di ricerca e soccorso sono state completate nel villaggio di Chapline. A seguito dei bombardamenti del settore residenziale e della stazione ferroviaria», ha riferito su Telegram il vice capo dell'ufficio del presidente dell'Ucraina Kyrylo Tymoshenko. Tra le 25 persone morte ci sono due bambini: uno, di 11 anni, è morto sotto le macerie di una casa; un altro bambino di 6 anni è morto nell’incendio di un'auto vicino alla stazione ferroviaria. A seguito dell’attacco 31 persone sono rimaste ferite.

L’attacco dei russi ha colpito, anche, un treno militare, uccidendo più di 200 soldati, fa sapere il ministero della Difesa di Mosca, aggiungendo che l’attacco è stato compiuto con un missile Iskander.

Di Maio è arrivato in Ucraina

È arrivato stamattina a Kiev il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio che incontrerà il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il suo omologo Dmytro Kuleba. Intanto, ha visitato Irpin la cittadina a meno di 10 chilometri dalla capitale.

«Qui ad Irpin c’è una città distrutta, rasa al suolo, e in Italia c'è ancora chi nega i fatti che sono avvenuti ad opera delle truppe russe, ad opera di Putin», ha detto Di Maio.

Nella notte, intorno alle 3, a Kiev e nelle zone circostanti sono stati registrati «due lanci» di missili russi. Le autorità hanno sollecitato i residenti a cercare immediatamente un riparo. Finora non sono state registrate vittime o danni agli edifici residenziali o alle infrastrutture.

L’annuncio di Zelensky

La prima conta delle vittime aveva stabilito 22 persone, ad annunciarlo era stato Volodymyr Zelensky in un discorso trasmesso nella notte. «Chaplyne oggi è il nostro dolore», ha detto il presidente ucraino. «Ormai è notte e il nostro giorno più importante, il giorno dell'indipendenza si sta concludendo, ma la nostra indipendenza non finisce e non finirà mai», ha aggiunto.

La Russia ha lanciato un attacco missilistico anche contro Vyshgorod, un distretto del centro di Kiev. Lo ha confermato il capo dell’amministrazione militare della capitale Ucraina, Oleksiy Kuleba, precisando due missili hanno colpito. Al momento non ci sono notizie di vittime o danni. Ieri tutti i leader europei tra cui Mario Draghi hanno dimostrato solidarietà al paese nel giorno della festa nazionale.

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