- Dopo aver registrato la contrarietà alla candidatura congiunta da parte della Figc (che punta a Euro 2032 e appoggia il progetto di Spagna e Portogallo perché ha il timbro Uefa), Infantino prova a far leva su Conte.
- I sauditi hanno bisogno di costruire una candidatura pluricontinentale perché, come candidatura soltanto asiatica, non potrebbero portare i Mondiali a casa prima del 2034. Per questo coinvolgono anche l’Egitto.
- La contro-proposta di far agire il principe ereditario saudita Bin Salman come mediatore sui dossier più delicati nei rapporti fra Italia e Egitto (in primis il caso Regeni), fa naufragare tutto. La Fifa fa catenaccio davanti alle domande di Domani.
Il tema ufficiale dell’incontro era un pomposo “Piano Marshall del calcio”. Ma nella sostanza si parlò d’altro, in quel 9 settembre del 2020 che a Palazzo Chigi registrava un insolito summit. Perché assieme a Giuseppe Conte, capo del governo giallorosso, erano presenti anche il presidente della Fifa, Gianni Infantino, e quello della federazione italiana, Gabriele Gravina. Quest’ultimo era presente per dovere di ruolo, ma non sembrava granché in linea con la discussione. Che presto virò verso



