Idee

In Arabia Saudita il calcio realizza un’idea di capitalismo che non capiamo

  • La monarchia ha ritirato a sorpresa la candidatura per i Mondiali del 2030, che avrebbe dovuto ospitare con Egitto e Grecia. Ma l’espansionismo calcistico continua, con l’acquisto di stelle straniere con una manovra di privatizzazione dei principali club nazionali, che attraverso le nostre categorie stentiamo a capire.
  • Lo shopping di calciatori di alto livello da parte della Saudi League sta portando alla creazione di un campionato d’élite. Sullo sfondo rimane la superlega per club, sulla falsariga del nuovo mondiale voluto da Infantino, con l’inaugurazione prevista nel 2025.
  • I quattro principali club sauditi sono passati sotto il controllo del fondo sovrano Pif. I media sauditi hanno parlato di privatizzazione. Per le nostre categorie interpretative suona incoerente ma è il riflesso di una differente idea di sviluppo. 

Il progetto dei Mondiali di calcio in Arabia Saudita è rinviato. La rinuncia alla candidatura per l’edizione 2030 ha preso a circolare per il sistema globale dei media nella giornata di giovedì, dopo essere stata lanciata da un sito web greco in lingua inglese, Greek City Times. Un testo che sa tanto di velina, non a caso fatto circolare in uno dei paesi che insieme all’Egitto avrebbero dovuto associarsi alla candidatura saudita, per consentire di aggirare la regola Fifa sull’impossibilità di a

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