Sì è concluso con una stretta di mano l’incontro tra il segretario di stato vaticano, Pietro Parolin, e il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov. I due si sono parlati a margine della sessione dell'assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York.

A darne notizia è stato proprio Lavrov che ha detto di aver spiegato a Parolin «le ragioni dell’attuale crisi nei rapporti tra Russia e Occidente». Il cardinale durante il suo intervento davanti all’Assemblea Onu aveva detto: «Ogni minaccia di fare ricorso alle armi nucleari è ripugnante ed è da condannare inequivocabilmente».

«La Santa Sede – ha sottolineato – ha seguito con profonda preoccupazione la situazione alla centrale di Zaporizhzhia e ricorda il Protocollo di Ginevra che proibisce gli attacchi contro le centrali elettriche nucleari se c'è la possibilità di rilascio di agenti nocivi per la popolazione civile. Per evitare un disastro nucleare, è fondamentale impegnarsi seriamente per trovare un esito pacifico al conflitto».

La settimana

Durante l’udienza di mercoledì 21 settembre 2022, papa Francesco aveva espresso i propri timori riguardo alle minacce di attacchi nucleari fatte da Putin. Allora papa Bergoglio aveva parlato della «tragica guerra dove alcuni pensano alle armi nucleari: una pazzia».

In occasione dell’incontro interreligioso in Kazakistan, inoltre, il papa non aveva avuto modo di incontrare il patriarca ortodosso Kirill, poiché questo aveva disertato la riunione. Il pontefice al ritorno da quella riunione ai giornalisti che gli chiedevano se c’era una linea rossa oltre la quale non sarebbe stato più disponibile a parlare con Mosca aveva dichiarato: «Credo che sia sempre difficile capire il dialogo con gli Stati che hanno incominciato la guerra, che sembra che il primo passo sia stato compiuto da quella parte. È difficile, ma non dobbiamo scartarlo. Dobbiamo dare l’opportunità del dialogo a tutti, a tutti», 

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