La giornalista italiana si trova in isolamento con la luce accesa per 24 ore. Sono modi estremi attuati per fare pressione e incutere paura. È la tortura bianca di cui ha parlato Narges Mohammadi
«Come un monumento alla paura sulle montagne di Teheran». Un monito ai dissidenti da parte del regime iraniano. È così che Shady M. Alizadeh, avvocata e attivista del movimento “Donna, vita, libertà” descrive il carcere di Evin, dove la giornalista Cecilia Sala si trova in isolamento da 15 giorni. Se in un primo momento le condizioni di detenzione di Sala sembravano rassicuranti, nella telefonata del 1° gennaio alla famiglia ha raccontato di essere detenuta in un regime di carcere duro: si trova



