Le autorità iraniane hanno dichiarato di aver giustiziato un secondo manifestante. Si tratta di Majidreza Rahnavard un giovane che è stato arrestate e condannato a morte nel corso delle proteste che sono scoppiate in tutto il paese dopo l’uccisione di Mahsa Amini.

Le autorità iraniane hanno giustificato l’esecuzione mandando in onda nella tv di stato un filmato in cui si vede un uomo, che viene identificato in Rahnavard, accoltellare due uomini della sicurezza della forza paramilitare dei Basij prima di scappare. A meno di un mese da quel presunto accoltellamento il manifestante è stato condannato a morte e giustiziato. Rahnavard era anche accusato di aver ferito altri quattro uomini della sicurezza nazionale. La sua esecuzione si è tenuta nella città di Mashhad. Dopo l’esecuzione della sentenza, Gholam Ali Sadeghi, capo della magistratura locale, ha ringraziato la polizia e gli agenti di sicurezza per «aver stabilito l'ordine e la sicurezza e essersi occupati di rivoltosi e delinquenti».

Le altre esecuzioni

Lo scorso 8 dicembre le autorità avevano eseguito una condannato a morte nei confronti di Mohsen Shekari, giovane di 23 anni, con l’accusa di aver partecipato anche lui alle proteste. Ma secondo gli attivisti e Ong a difesa dei diritti umani sono almeno una dozzina le persone che sono state condannate a morte in udienze che si svolgono a porte chiuse, mentre almeno 488 persone sono state uccise dall’inizio delle manifestazioni a metà settembre e 18.200 sarebbero i manifestanti arrestati.

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