Nella tarda serata di ieri l’esercito israeliano ha bombardato un campo profughi a Rafah, Tal Al Sultan, causando almeno 45 morti. Il raid sarebbe una risposta agli almeno otto razzi che nella giornata di ieri Hamas ha lanciato verso Tel Aviv e altre città del centro di Israele, per la prima volta da inizio anno. Per l’Autorità nazionale palestinese è stato un «massacro che supera ogni limite», mentre l’organizzazione che controlla la Striscia di Gaza ha invitato i palestinesi a «insorgere e marciare». Per il Qatar, uno dei principali paesi promotori delle trattative di pace, l’attacco a Rafah potrebbe ostacolare le trattative per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi. Nel frattempo è arrivata la condanna della reazione israeliana dal capo della diplomazia dell’Unione europea Josep Borrell, «sconvolto» dall’attacco a Rafah, dal presidente francese Macron, che si dice «indignato» per quello che Israele sta facendo e dal ministro della Difesa italiano Crosetto, che invita Israele ad accettare la soluzione dei due popoli e due stati come unico modo per riportare la pace in Medioriente. 

PUNTI CHIAVE

16:08

Sparatoria al confine della Striscia con l'Egitto, morto un soldato egiziano

13:19

Per il Qatar gli attacchi israeliani a Rafah possono ostacolare i negoziati

07:33

Dopo l'attacco, morti e feriti al centro gestito da Msf

19:15

L'Unione europea chiede a Israele di spiegare l'offensiva a Rafah

I ministri degli Esteri europei hanno deciso di chiedere un incontro a Israele per discutere le sue azioni durante l'offensiva militare a Rafah, ha detto il capo della diplomazia europea Josep Borrell.

Borrell ha riferito all'Agence France Press: «Abbiamo ottenuto l'unanimità necessaria per chiedere un consiglio di associazione con Israele per discutere della situazione a Gaza». 

L'incontro con Israele si terrà nell'ambito di un accordo di associazione con l'Unione europea. Spagna e Irlanda hanno chiesto alla Ue di rivedere l'accordo a causa dell'offensiva di Israele a Gaza.

In precedenza Borrell si era detto «inorridito» per l'attacco aereo israeliano contro un campo che ospitava sfollati palestinesi a Rafah, che secondo i funzionari di Gaza ha ucciso almeno 45 persone.

19:08

Nikki Haley visita le città del sud d'Israele

Nikki Haley, ex ambasciatrice americana alle Nazioni Unite ed ex sfidante di Donald Trump per le primarie repubblicane, ha visitato la città di Sderot nel sud di Israele, così come le altre città vicine attaccate da Hamas il 7 ottobre. 

Haley è atterrata in Israele domenica e durante il viaggio incontrerà gli ufficiali israeliani, riferisce il Jerusalem Post. 

Durante il tour delle località colpite da Hamas, Haley ha enfatizzato l'importanza del supporto a Israele: «Quello che l'America deve capire è che quando Israele combatte i nostri nemici, come possiamo non aiutarli? Il modo più sicuro per non aiutare Israele è quello di rifiutare le armi. Il modo sicuro per non aiutare Israele è lodare la corte penale internazionale o la corte di giustizia internazionale o chiunque altro stia condannando Israele invece di condannare ciò che è accaduto».

Poi ha aggiunto che l'America «deve fare qualsiasi cosa e smettere di dire loro come combattere questa guerra» e che «o sei un amico o non lo sei».

 

19:00

Gli Stati Uniti chiedono a Israele di prendere precauzioni per proteggere i civili

Gli Stati Uniti hanno chiesto a Israele di prendere ogni precauzione per proteggere i civili a Gaza dopo le «immagini devastanti» degli attacchi aerei israeliani sul campo profughi palestinese a Rafah. 

Un portavoce della sicurezza nazionale statunitense ha dichiarato: «Israele ha il diritto di dare la caccia ad Hamas e si evince che l'attacco ha ucciso due terroristi di Hamas responsabili per gli attacchi contro la popolazione civile israeliana. Ma siamo stati chiari, Israele deve prendere tutte le precauzioni per proteggere i civili». 

Il portavoce ha aggiunto che gli Stati Uniti stanno «impegnando attivamente» le forze di difesa israeliane e i partner sul campo «per valutare quanto accaduto» a Rafah.

17:28

Netanyahu: «A Rafah un tragico incidente di cui rammaricarsi»

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu durante un discorso alla Knesset ha definito l'attacco a Rafah «un tragico incidente» mentre dalla galleria i familiari degli ostaggi protestavano contro di lui e tenevano cartelloni con le foto degli osservatori militari rapiti da Hamas e portati a Gaza il 7 ottobre. Sui cartelloni la scritta «Guardali negli occhi».

 «Stiamo investigando sul caso, com'è nostra abitudine» ha aggiunto Netanyahu. «Per noi, ogni persona non coinvolta (che si fa male, ndr), è una tragedia». 

Il premier ha anche parlato delle negoziazioni, affermando che «da dicembre fino ad oggi ho ricevuto cinque richieste dai team di negoziatori di estendere il loro mandato e ho approvato ognuna di queste richieste». Poi ha continuato: «Anche i politici che non sono i miei più grandi sostenitori sostengono che Sinwar sia l'unico ostacolo».

Netanyahu ha anche accennato a un attacco israeliano in Iran, quando la comunità internazionale sta facendo pressioni su Israele per ridefinire la sua gestione della guerra: «(Ci hanno detto) di non iniziare un'operazione di terra - e lo abbiamo fatto. Di non entrare a Rafah - e lo abbiamo fatto. C'era un'altra questione con i rapporti con l'Iran... non mi riferirò a questi».

16:08

Sparatoria al confine della Striscia con l'Egitto, morto un soldato egiziano

Durante una sparatoria al confine con l'Egitto un soldato egiziano è rimasto ucciso. Secondo i media di Tel Aviv un soldato israeliano ha sparato verso l'Egitto, mentre fonti del Cairo riferiscono che un soldato egiziano è stato ucciso e altri sono rimasti feriti in uno scontro a fuoco scoppiato al valico di Rafah con le forze armate israeliane.

Alcuni soldati egiziani avrebbero sparato in aria colpi di avvertimento in seguito al caos che si è scatenato dopo l'attacco israeliano a Rafah, dove sono stati colpiti anche i civili del campo profughi.

A confermarlo all'Ansa è stata una fonte egiziana di sicurezza di alto livello, precisando che alcune guardie sul valico di Rafah, a un centinaio di metri dal luogo dell'attacco, avrebbero sparato in aria per sedare il panico tra la folla, senza partecipare allo scontro.

15:37

Crosetto: «Israele riconosca la soluzione dei due popoli e due stati»

Il ministro della Difesa Guido Crosetto, ospite di Sky Tg24 Live a Palazzo Reale, ha affermato che la crisi nella Striscia di Gaza sta diventando difficile da gestire e che Israele sta attirando su di se un'odio che investirà anche le future generazioni, inoltre invita Israele ad accettare l'unica soluzione possibile per riportare la pace in Medio Oriente, ovvero la soluzione dei due popoli e due stati.

«Ormai la crisi ha delle proporzioni difficili da gestire e ho l'impressione che, con questa scelta, Israele stia seminando un odio che coinvolgerà i loro figli e i loro nipoti. Avrei preferito una scelta diversa, pur capendo e condividendo le ragioni che hanno portato alla reazione dopo la strage vergognosa fatta da Hamas. Ma Hamas è un conto, il popolo palestinese è un altro: dovevano discernere e fare una scelta più coraggiosa da un punto di vista democratico e riconoscere quello che la comunità internazionale dice da tempo, cioè due popoli e due stati. L'unico futuro possibile in quella parte di mondo» ha affermato Crosetto.

15:12

Gli attacchi israeliani nel sud del Libano uccidono una persona e ne feriscono altre

Un attacco israeliano diretto contro un motociclo nel Libano meridionale lunedì, colpito vicino all'ingresso di un ospedale, ha ucciso almeno una persona e ha ferito diversi civili che erano riuniti fuori dalla struttura, riferiscono i funzionari sanitari locali. 

L'attacco ha ucciso il motociclista nella città di Bint Jbel, secondo l'Associated Press, ma la sua identità non è parsa subito chiara.

Mohammed Suleiman, direttore dell'ospedale Salah Ghandour, dice di aver ricevuto in ospedale una persona uccisa e nove feriti, la maggior parte erano «civili che erano di fronte all'ospedale, dove familiari, parenti e persone che stavano accompagnando i pazienti, di solito si ritrovano qui».

Due dei feriti erano in condizioni «altamente sensibili», ha dichiarato. Inoltre l'attacco ha causato anche qualche danno alla struttura dell'ospedale, secondo quanto afferma un fotografo dell'Associated Press.

15:06

Borrell «sconvolto» dagli attacchi aerei israeliani a Rafah

Il capo della diplomazia dell'Unione europea, Josep Borrell, ha detto di essere «sconvolto dalle notizie che vengono da Rafah sui bombardamenti israeliani che hanno ucciso decine di rifugiati, inclusi bambini piccoli».

«Condanno fermamente queste azioni» ha affermato, poi ha aggiunto: «Non ci sono zone sicure a Rafah. Questi attacchi devono cessare immediatamente. Gli ordini della Corte internazionale di Giustizia e le leggi umanitarie internazionali devono essere rispettate da entrambe le parti».

 

14:57

Aggressione a Gerusalemme, due poliziotti feriti, arrestato l'assalitore

Il quotidiano israeliano Haaretz riferisce che due poliziotti sono stati feriti durante un'aggressione a Gerusalemme ovest, l'assalitore è stato arrestato.

14:49

Macron «indignato» per gli attacchi aerei di Israele sul campo profughi di Rafah

Il presidente francese Emmanuel Macron in un post su X si è detto «indignato» dagli attacchi aerei israeliani sul campo profughi di Rafah, dove i funzionari palestinesi affermano che sono state uccise 40 persone.

«Queste operazioni devono finire. Non ci sono zone sicure a Rafah per i civili palestinesi. Chiedo il pieno rispetto delle leggi internazionali e un cessate il fuoco immediato» scrive Macron su X.

 

13:19

Per il Qatar gli attacchi israeliani a Rafah possono ostacolare i negoziati

Il ministro degli esteri del Qatar ha affermato che l'attacco aereo israeliano su Rafah, che ha ucciso 35 persone, potrebbe ostacolare i negoziati per raggiungere il cessate il fuoco e un accordo per il rilascio degli ostaggi

Diversi tentativi per negoziare una nuova tregua, dopo una settimana di pausa delle ostilità a novembre, è naufragata. L'ultimo round di trattative, mediate da Stati Uniti, Egitto e Qatar, hanno portato ad uno stallo dopo che Israele ha lanciato il suo attacco su Rafah.

I funzionari statunitensi hanno incontrato le delegazioni israeliane e qatarine a Parigi venerdì, in un tentativo di far ripartire i negoziati, ma Hamas ha sminuito le notizie di un timido progresso, dichiarando domenica a Reuters che il gruppo non aveva ricevuto nulla dai mediatori sulle nuove date per la ripresa dei colloqui, come avevano riferito i media israeliani. 

13:08

Unrwa: «Gli attacchi a Rafah sono orripilanti e Gaza è l'inferno in terra»

L'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, Unrwa, definisce i report sugli attacchi a Rafah contro le famiglie che cercano rifugio a Rafah, a sud della Striscia, sono «orripilanti».

«Le informazioni che provengono da Rafah su ulteriori attacchi alle famiglie che cercano rifugio sono orripilanti» ha scritto l'Unrwa su X.

«Ci sono rapporti su morti collaterali inclusi bambini e donne. Gaza è l'inferno sulla terra. Le immagini che provengono dalla scorsa notte sono un altro testamento».

I funzionari dei servizi di salute ed emergenza civile palestinesi hanno detto domenica che gli attacchi aerei israeliani hanno ucciso almeno 35 palestinesi e ferito decine di altre persone in un'area a Rafah designata per gli sfollati.

L'avvenimento è successo solo pochi giorni dopo che la Corte internazionale di Giustizia ha ordinato a Israele di cessare l'attacco a Rafah, dove centinaia di civili si stanno rifugiando.

 

12:46

Amnesty International chiede di aprire un'indagine per crimini di guerra dopo l'attacco a Rafah

Amnesty International ha chiesto alla Corte penale internazionale di investigare i tre attacchi aerei su Rafah che hanno ucciso 44 civili palestinesi, tra cui 32 bambini.

Gli attacchi, uno su al-Maghazi il 16 aprile, due su Rafah il 19 e 20 aprile, hanno ferito almeno 20 civili, ha detto l'organizzazione.

«Questi attacchi devastanti hanno decimato le famiglie e interrotto crudelmente le vite di 32 bambini» ha commentato Erika Guevara-Rosas, dirigente senior per la ricerca, advocacy, politiche e campagne.

Da ottobre Amnesty ha condotto investigazioni approfondite su 16 attacchi aerei israeliani, che l'Ong dice abbiano ucciso 370 civili, di cui 159 bambini, e di aver trovato prove di crimini di guerra commessi dalle forse israeliane, inclusi gli attacchi diretti ai civili e la punizione collettiva della popolazione civile. Israele ha negato di aver commesso crimini di guerra.

 

10:29

L'Egitto a Israele: «Rispetti l'ordine della Icj, stop raid a Rafah»

Il ministero degli Esteri egiziano ha esortato Israele ad «attuare le misure decretate dalla Corte internazionale di giustizia (Icj) riguardanti l'immediata cessazione delle operazioni militari» a Rafah, all'estremo sud di Gaza, al confine con l'Egitto. L'appello arriva dopo che almeno quaranta persone sono state uccise in un bombardamento israeliano su un campo di sfollati nella città.

10:16

Anp: «Con l'attacco su Rafah superato ogni limite»

Per Nabil Abu Rudeineh, il portavoce dell'Autorità nazionale palestinese, l'attacco israeliano di ieri sera su Rafah, che ha causato almeno 40 vittime, è un «massacro che supera ogni limite». Il portavoce ha sottolineato «l'urgente necessità di un intervento per fermare immediatamente i crimini commessi contro il popolo palestinese», e ha chiesto all'amministrazione statunitense di «costringere Israele a fermare questa follia e questo genocidio che sta commettendo a Gaza, in particolare a Rafah».

08:39

Borrell: «Oggi sul tavolo il rilancio della missione Ue a Rafah»

«Metterò sul tavolo una proposta per rilanciare la nostra missione Eubam Rafah sul sistema civile dei confini, se sarà utile». Lo ha annunciato l'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell, al suo arrivo al Consiglio Esteri. «Ci è stato chiesto di farlo. Se possiamo, lo faremo. Ma considerando che tutto deve andare nella direzione di far sì che l'Autorità Palestinese si assuma le responsabilità su Gaza» ha continuato. «Oggi è atteso il via libera politico, poi ci sarà il lavoro tecnico da fare» ha precisato Borrell.

L'Alto rappresentante ha anche condannato l'accusa di antisemitismo nei confronti della Corte penale internazionale. «Negli ultimi giorni sono successe molte cose. In particolare, il procuratore della Corte penale internazionale, che ha richiesto i mandati di arresto contro Netanyahu e Gallant e tre leader di Hamas, ha preso una decisione importante. Voglio dire che dobbiamo rispettare il lavoro della Corte penale internazionale» ha detto. «Dobbiamo rispettare il lavoro di questa istituzione e lasciare che sia la Corte, senza intimidazioni, a decidere cosa pensa di questa iniziativa, o il procuratore. Purtroppo non è così. Il procuratore o la Corte sono stati fortemente intimiditi dall'accusa di anti-semitismo, come sempre accade quando qualcosa non è gradita al governo Netanyahu. Penso che l'accusa di antisemitismo contro il procuratore e la Corte penale internazionale sia assolutamente inaccettabile. L'accusa di antisemitismo è troppo pesante, troppo importante per essere usata in queste occasioni» ha aggiunto Borrell.

07:33

Dopo l'attacco, morti e feriti al centro gestito da Msf

A seguito dell'attacco aereo israeliano che nella notte ha colpito un'area umanitaria con un campo per sfollati a Tal Al Sultan, a Rafah, decine di feriti e più di 15 morti sono stati portati al centro di stabilizzazione per pazienti con traumi, supportato da Medici Senza Frontiere (Msf). «Siamo inorriditi, quello che è successo dimostra ancora una volta che nessun luogo è sicuro a Gaza. Continuiamo a chiedere un cessate il fuoco immediato e duraturo», ha affermato l'organizzazione umanitaria in un comunicato. Il centro dove sono arrivati i feriti era stato aperto lo scorso 15 maggio nella zona di Tal Al Sultan per ricevere, stabilizzare e poi trasferire i pazienti vittime di traumi ai pochi ospedali rimasti.

07:13

Idf: «Nel raid eliminati due alti dirigenti di Hamas»

L'esercito israeliano ha comunicato in una nota che nel raid compiuto questa sera su Rafah, nel sud di Gaza, sono stati «eliminati il terrorista Yassin Rabia, comandante della leadership di Hamas in Giudea e Samaria (Cisgiordania, ndr), nonché Khaled Nagar, un alto funzionario dell'ala di Hamas in Giudea e Samaria». L'attacco «è stato effettuato nella zona di Tal as Sultan, nel nord-ovest di Rafah, sulla base di precise informazioni di intelligence».

L'ala in Cisgiordania di Hamas «è responsabile della pianificazione, del finanziamento e della realizzazione di attacchi terroristici in tutta la Giudea e Samaria e all'interno di Israele» continua la nota dell'Idf. «Il terrorista Yassin Rabia ha gestito l'intera attività terroristica di Hamas in Giudea e Samaria, ha trasferito fondi a obiettivi terroristici e ha pianificato attacchi terroristici di Hamas in tutta la Giudea e Samaria. In passato, Rabia ha compiuto numerosi attacchi terroristici omicidi, tra cui nel 2001 e nel 2002, in cui sono rimasti uccisi soldati dell'Idf» si legge nel comunicato. «Il terrorista Khaled Nagar, un alto funzionario del quartier generale di Hamas in Giudea e Samaria, ha diretto attentati e altre attività terroristiche in Giudea e Samaria e ha trasferito fondi destinati alle attività terroristiche di Hamas nella Striscia di Gaza. In precedenza, Khaled Nagar aveva effettuato diversi attacchi terroristici mortali tra il 2001 e il 2003 che avevano portato alla morte di diversi civili israeliani e al ferimento e alla morte di diversi soldati israeliani».

07:05

Hamas chiede ai palestinesi di protestare contro il raid

Hamas ha affermato che i palestinesi devono «insorgere e marciare» contro il «massacro» compiuto dall'esercito israeliano a Rafah, nell'estremo sud di Gaza. «Alla luce dell'orribile massacro sionista commesso questa sera dall'esercito criminale di occupazione contro le tende degli sfollati, invitiamo le masse del nostro popolo in Cisgiordania, a Gerusalemme, nei territori occupati e all'estero a sollevarsi e marciare con rabbia contro il massacro sionista in corso contro il nostro popolo nel settore» ha affermato il gruppo militante palestinese in una nota.

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