Consentiti spostamenti tra le 13 e le 16 ora locale. La Mezzaluna Rossa Palestinese, parte del Movimento della Croce Rossa internazionale, accusa Israele di crimini di guerra. Guterres: inorridito. Per Tel Aviv c’era un mezzo utilizzato da Hamas. Attacco anche davanti all’ospedale per bambini
Le vittime continuano a crescere mentre stamattina è arrivato un nuovo messaggio delle forze israeliane (Idf) per gli abitanti della Striscia di Gaza, nel mirino delle operazioni israeliane dopo l’attacco del 7 ottobre in Israele di Hamas. Come riferisce Haaretz, il portavoce delle forze di difesa ha informato in arabo che saranno consentiti gli spostamenti verso il sud della Striscia tra le 13 e le 16 ora locale (le 15 in Italia) e viene nuovamente chiesto di lasciare l'area settentrionale dell’enclave palestinese.
«Se avete a cuore voi stessi e i vostri cari - afferma il messaggio - andate verso sud secondo le istruzioni (israeliane). Vi possiamo assicurare che i leader di Hamas si sono già preoccupati per la loro sicurezza».
Attacco all’ambulanza
La Mezzaluna Rossa Palestinese (PRCS) ha condannato l'attacco che di venerdì da parte delle forze israeliane contro un convoglio di ambulanze a Gaza, che ha ucciso 15 persone e ne ha ferite più di 60.
La Prcs ha dichiarato in un comunicato sabato mattina che una delle sue ambulanze è stata colpita «da un missile lanciato dalle forze israeliane» a circa 2 metri dall'ingresso dell'ospedale al-Shifa nella città di Gaza, riferisce l'Agence France-Presse.
L'attacco ha provocato la morte di 15 civili e il ferimento di altre 60 persone, ha affermato il PRCS, rispecchiando i dati rilasciati in precedenza dal ministero della Salute gestito da Hamas.
Un’altra ambulanza, appartenente al ministero della Salute, è stata «presa di mira» da un missile a circa un chilometro dall'ospedale, provocando feriti e danni.
Il PRCS, parte del Movimento Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa, ha aggiunto che si tratta di «una grave violazione delle Convenzioni di Ginevra, un crimine di guerra».
L’esercito israeliano, riporta il Guardian, ha dichiarato di aver lanciato un attacco aereo su «un’ambulanza identificata dalle forze armate come utilizzata da una cellula terroristica di Hamas in prossimità della loro posizione nella zona di battaglia».
«Un certo numero di agenti terroristici di Hamas sono stati uccisi nell'attacco», si legge in un comunicato militare.
Il funzionario di Hamas Izzat El Reshiq ha detto che le accuse sulla presenza dei suoi combattenti erano «infondate». In una dichiarazione sull’incidente, l’esercito israeliano non ha fornito prove a sostegno della sua affermazione che l’ambulanza fosse collegata ad Hamas, ma ha aggiunto che intende rilasciare ulteriori informazioni.
ll segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, si è detto «inorridito». E ha aggiunto che il conflitto «deve finire»: «Sono inorridito dall'attacco riportato a Gaza contro un convoglio di ambulanze fuori dall'ospedale Al Shifa. Le immagini dei corpi sparsi sulla strada fuori dall'ospedale sono strazianti», si legge nella sua dichiarazione.
Almeno due persone sono rimaste uccise la scorsa notte, e altre ferite in un attacco israeliano di fronte all’ingresso dell’ospedale per bambini al-Nasser, a Gaza city, ha riferito il ministero della Sanità della Striscia, controllato da Hamas. I morti dall’inizio dell’incursione secondo la stessa fonte sono 9.488.
Gli aiuti umanitari
La proposta di un corridoio umanitario via mare con base a Cipro per portare tramite navi gli aiuti ai civili di Gaza, lanciata al vertice Ue del 26-27 ottobre, avrebbe ricevuto intanto l’approvazione di Israele alla condizione di «poter controllare i container a Cipro».
Lo hanno spiegato fonti europee a un gruppo ristretto di media, tra cui il pool di agenzie di stampa della European Newsroom, di cui l’Ansa fa parte. Da oltre una settimana l’Ue lavora «intensamente» con Cipro per cercare di «stabilire il corridoio marittimo per gli aiuti» diretti alla Striscia senza più passaggi intermedi dall'Egitto, spiegano le stesse fonti.
I mediatori
Intanto la Turchia raffredda i rapporti. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha dichiarato che interromperà tutti i contatti con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu: «Non è più qualcuno con cui possiamo parlare. Abbiamo rinunciato a lui», riportano i media turchi.
Il segretario di Stato americano Antony Blinken sta incontrando intanto ad Amman, in Giordania, il primo ministro e ministro degli Affari esteri del Qatar Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, divenuto ormai il principale negoziatore. Blinken vedrà poi i ministri degli Esteri di Giordania, Emirati arabi uniti, Arabia saudita, Qatar, Egitto, e il Segretario del Comitato esecutivo dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina (Olp), che hanno organizzato prima «una riunione di coordinamento con l'obiettivo di fermare la guerra israeliana a Gaza e la catastrofe umanitaria che sta causando».
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