- Nel caos libico non tramontano le ambizioni del generale Haftar, dopo Gheddafi jr, anche Haftar ha presentato la sua candidatura per le presidenziali di dicembre.
- Si tratta solo dell’ultima giravolta del maresciallo che ha vissuto mille vite. Amico di Gheddafi, degli americani, dei francesi, dei russi e degli egiziani.
- Dopo che Gheddafi lo accusò di tradimento, riparò negli Stati Uniti, ma le primavere arabe furono la sua occasione per uscire dal cono d’ombra. Protagonista della guerra civile, ora vuole rimanere alla luce del potere.
Dalla caduta di Gheddafi una sola cosa rimane uguale nel caos libico: l’ambizione di contare di Khalifa Belqasim Haftar. Dopo l’annuncio di Saif al-Islam Gheddafi di volersi presentare alle presidenziali di dicembre prossimo, martedì scorso anche il generale ha annunciato la sua candidatura. Haftar è l’uomo di tutte le sconfitte eppure rimane sempre in piedi, convinto che la storia libica dovrà necessariamente passare da lui. È stato amico di tutti, di Gheddafi, degli americani poi dei france



