La regione conquistata dagli ucraini lo scorso agosto è un pezzo centrale del “piano della vittoria”. Ma il Cremlino per ora non tenta la riconquista. Chi rimane qui sopravvive senza luce, telefono e riscaldamento
La prima cosa che si nota una volta entrati in Russia, guardando attraverso la feritoia di un mezzo blindato ucraino, sono gli sterminati campi di frumento bruciati dal sole. L’incursione lanciata dalle truppe di Kiev lo scorso 6 agosto ha interrotto la stagione della raccolta e così, oltre il vetro antiproiettile spesso tre dita, si vede solo una foresta di spighe senza vita. Siamo nella regione occupata di Kursk, quasi 1.500 chilometri quadrati di territorio russo che, sette settimane fa, le



