La Cina è il primo paese ad adottare il passaporto vaccinale. Si tratta di un certificato digitale che mostra lo status di immunizzazione dei cittadini. Il documento potrà essere visionato anche attraverso il programma social WeChat e permetterà ai cittadini di spostarsi più agevolmente.

Lo scopo del certificato, infatti, è quello di «aiutare a promuovere la ripresa economica mondiale e facilitare i viaggi oltrefrontiera», ha riferito un portavoce del ministero degli Esteri cinese Zhao Lijian. Tuttavia il passaporto non comporta una riduzione delle restrizioni per i viaggi in entrata e in uscita dal paese: infatti la quarantena all’arrivo sarà ancora obbligatoria. L’obiettivo finale sarà quello di facilitare i viaggi internazionali e la Cina si è già resa disponibile ad effettuare un mutuo riconoscimento con altri paesi che adottino misure simili.

Per ora il documento è disponibile solo per i cittadini cinesi e non è obbligatorio. Ci sarà anche una versione cartacea con un Qr code che una volta scansionato riferirà tutti i dati dei diretti interessati. Tramite il codice, infatti, si verrà a conoscenza di informazioni chiavi come da quanto tempo è stato effettuato il vaccino, che tipo di siero e quanti dosi sono state inoculate e in quale struttura. Infine si potranno conoscere anche i risultati dei test sierologici, del numero di anticorpi presenti. Avvocati e associazioni hanno già annunciato timori legati alla privacy dei cittadini, ma le autorità cinesi assicurano che il sistema è stato elaborato in modo tale da proteggere le informazioni sensibili degli interessati.

Nel frattempo, in Cina continua la campagna di somministrazione vaccinale che punta a immunizzare il 40 per cento della popolazione entro il prossimo giugno.

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