SCENARI – LE TERRE DI MEZZO

La ferocia degli stati ha reso il Sahel una roccaforte del jihad

  • Nell’ultimo decennio le risposte essenzialmente militari e securitarie elaborate da attori internazionali e regimi locali hanno alimentato la crisi nella regione.

  • In una sorta di drammatica profezia auto-avverante, le politiche di controterrorismo sviluppate nell’ultimo decennio hanno così finito con il costituire probabilmente il singolo elemento che ha maggiormente contribuito ad alimentare e peggiorare la crisi del Sahel.

  • Occorre oggi un ripensamento delle strategie. Il testo fa parte del numero di Scenari “Le terre di mezzo”: in edicola e in digitale dal 15 luglio.

Nel corso dell’ultimo decennio il Sahel è divenuto uno dei più importanti teatri, in Africa e nel mondo, in cui stanno andando in scena le intrecciate dinamiche della jihad globale e della guerra globale al terrore. A seguito delle sconfitte subite in Siria e Iraq, le principali franchise del jihadismo globale, al-Qaeda e Stato islamico, hanno in effetti sperimentato una ricollocazione strategica della loro azione sul continente africano, che ha portato alla nascita di gruppi armati che reclama

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