Non esiste un modo completamente indolore per dire che quello che avete fra le mani, o che più probabilmente state scorrendo con l’indice, è l’ultimo numero di Scenari.

L’idea di un inserto sui temi della geopolitica, frequentato da analisti, accademici e ricercatori interessati a cogliere e spiegare le dinamiche di lungo periodo senza farsi distrarre (troppo) dal rumore di fondo dell’oggi, era nata qualche mese prima dell’invasione dell’Ucraina.

Quando è uscito il primo numero, le colonne di carri armati russi erano pronte a invadere il paese. Accanto all’angoscioso bisogno di notizie dal campo di battaglia e dalle città martoriate, cresceva una più profonda necessità di capire forze, interessi e relazioni che muovono la storia sotto la superficie degli eventi, lavoro più complesso, analitico e approfondito di quello che un quotidiano può permettersi di affrontare.

Scenari ha tentato di fare un lavoro preparatorio, se così si può dire, rispetto ai contenuti di Domani per tutto quello che riguarda la politica estera, le relazioni internazionali, la diplomazia, le dottrine militari e via geopoliticizzando.

Nell’ultimo anno e mezzo ci siamo occupati praticamente di qualunque tema avesse qualche implicazione geopolitica, compresa la genetica delle piante. Lo abbiamo fatto coinvolgendo un gruppo di esperti che all’inizio aveva l’etichetta seriosa del comitato scientifico, oggi ha il volto familiare di una comunità di amici.

Questa piccola comunità ha aperto altre porte e aggregato nuovi collaboratori: su Scenari sono comparse le firme di oltre 250 esperti e saggi tradotti da alcune delle testate internazionali più autorevoli.

A Pesaro lo scorso febbraio abbiamo anche organizzato un laboratorio dal vivo delle idee di Scenari, con confronti fra analisti di calibro internazionale e interventi sulle grandi questioni aperte del nostro tempo.

La brutta notizia è che fra le tante crisi che Scenari ha tentato di raccontare va inclusa anche quella dell’industria dell’informazione, fatta di costi crescenti e modelli di business elusivi.

La buona notizia è che il tesoro di competenze accumulato in questi anni non è perduto. Le firme di Scenari troveranno spazio su Domani, portando nella dimensione quotidiana le analisi che finora avete trovato raccolte in un inserto tematico. Questo è solo un arrivederci.

 

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