- Il giorno seguente la firma dell’accordo che prevede in totale circa 255 milioni di euro da iniettare nelle casse tunisine anche per contrastare l’immigrazione illegale, Tripoli ha deciso di attaccare Saied mostrando dei video di come il suo governo abbandoni i migranti subsahariani nel deserto lungo il confine con la Libia.
- I video diffusi dal ministero dell’Interno libico sono pura propaganda scenica. Immagini girate con i droni, a bordo di auto che sfrecciano nel deserto e che mostrano la sofferenza dei migranti disidratati in mezzo al nulla e al caldo torrido.
- Il tutto, corredato da una serie di interviste che hanno lo stesso mantra: «Grazie alla Libia per averci accolto e salvato»; «ci hanno fornito un posto dove stare, cibo e acqua»; «i tunisini ci hanno abbandonati in mezzo al deserto e hanno minacciato di ucciderci»; «grazie per avermi dato anche nuovi vestiti».
Sono bastate circa ventiquattro ore per attivare la propaganda del governo libico in risposta all’accordo Ue-Tunisia firmato la scorsa domenica a Tunisi tra il presidente Kais Saied, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e i premier Mark Rutte e Giorgia Meloni. Il giorno seguente la firma dell’accordo che prevede in totale circa 255 milioni di euro da iniettare nelle casse tunisine anche per contrastare l’immigrazione illegale, Tripoli ha deciso di attaccare Saied mos



