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La retorica vittimista che alimenta il ciclo senza fine della violenza

La violenza politica negli Stati Uniti si manifesta in forme sempre nuove, ma quello che rimane uguale in ogni episodio è la feroce battaglia retorica sull’incitamento all’azione, cioè sulle presunte responsabilità morali dell’accaduto. Che l’assegnazione della colpa non si debba limitare all’attentatore, ma vada distribuita a chi gli ha messo in testa idee omicide, è una delle rarissime questioni su cui domina un consenso bipartisan. L’identità della vittima di turno cambia soltanto il segno po

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