Il governo dell’Armenia ha attivato ufficialmente l’articolo 4 dell’Organizzazione del trattato di sicurezza collettiva che impegna i membri dell’alleanza guidata da Mosca ad intervenire per proteggere, anche militarmente, uno stato membro sotto attacco.

Da martedì, l’Armenia è impegnata in un conflitto con l’Azerbaijan, il suo vicino e rivale da tre decenni, ch nella notte tra lunedì e martedì ha lanciato un attacco lungo il confine meridionale tra i due paesi. Almeno 105 soldati armeni e 50 azeri sono morti nei combattimenti iniziati martedì notte e che proseguono anche oggi. Quattro civili armeni sono stati feriti e 2.500 hanno lasciato le loro case. Al momento le truppe azere hanno superato il confine con l’Armenia in diversi punti e occupano una quantità di territorio non ancora precisata. Nel pomeriggio di mercoledì, il ministero della Difesa armeno ha detto che le truppe azere hanno ripreso la loro avanzata.

La situazione diplomatica

L’Azerbaijan è sostenuto nel suo attacco dalla Turchia e con il suo attacco di questi giorni punta probabilmente a rendere sempre più insostenibile la situazione della Repubblica dell’Artsakh, un’enclave armena che si trova nel mezzo dei confini internazionalmente riconosciuti dell’Azerbaijan.

Nell’autunno del 2020 l’Azerbaijan aveva già condotto una vittoriosa offensiva contro l’Artsakh, che si trova nella famigerata regione del Nagorno-Karabkh. All’epoca, le truppe azere avevano riconquistato più di metà del territorio che fin dagli anni Novanta è controllato dai separatisti armeni.

Nonostante l’Artsakh sia attivamente sostenuto dagli armeni, il conflitto del 2020 non aveva coinvolto formalmente l’Armenia e a parte qualche incursione e bombardamento, il suo territorio era stato sostanzialmente risparmiato. Per questo il governo di Yerevan non aveva invocato l’articolo 4 dell’Organizzazione del trattato di sicurezza collettiva.

Oggi la situazione è diversa e l’attacco azero è diretto contro il territorio internazionalmente riconosciuto dell’Armenia. Yerevan è alleata della Russia che però recita un ruolo ambiguo nella regione, fornendo sostegno anche all’Azerbaijan. Al confine dei due paesi è presente una forza di pace russa che però, anche a causa del conflitto in Ucraina, non sembra al momento in grado di prevenire il conflitto.

I leader di Russia, Europa e Stati Uniti hanno parlato al telefono con i capi di governo di Armenia e Azerbaijan, invitando quest’ultimo a cessare l’aggressione e chiedendo che venga immediatamente raggiunto un cessate il fuoco. 

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