L’esercito dell’Azerbaigian ha lanciato nella notte un’operazione militare contro l’Armenia. A partire da mezzanotte, artiglieria e droni hanno attaccato le posizioni armene e secondo il primo ministro Nikol Pashinyan almeno 49 soldati armeni sono stati uccisi nei bombardamenti.

Nella notte, la Russia è riuscita a negoziare un cessate il fuoco, ma secondo gli armeni scontri sono ancora in corso su diversi fronti. La Francia ha chiesto di discutere l’attacco in corso al Consiglio di sicurezza dell’Onu.

Armenia e Azerbaigian sono coinvolti da decenni in un conflitto per la regione del Nagorno-Karabakh, un’area montuosa che i trattati internazionali assegnano all’Azerbaigian, ma che oggi è abitata ed occupata da armeni. Nel 2020, l’Azerbaigian ha lanciato un’offensiva contro la regione autonoma, riuscendo a occupare diverse aree strategiche prima della firma di un cessate il fuoco.

Le nuove ostilità non sono scoppiate nella regione autonoma. Le truppe azere hanno attaccato la frontiera con l’Armenia vera e propria, un’azione militare senza precedenti negli ultimi anni. Diversi villaggi e cittadine armene sono stati colpiti, anche con danni alle infrastrutture civili.

L’Azerbaigian è sostenuto dalla Turchia che fornisce armi e supporto diplomatico al paese e questa mattina il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, ha chiesto questa mattina agli armeni di «cessare le provocazioni».

La situazione diplomatica

L’Armenia è invece alleata della Russia che però ha un ruolo ambiguo nella regione e ha legami anche con il governo azero. Insieme all’Armenia fa parte della Comunità degli stati indipendenti, l’organizzazione che riunisce quindici dell’ex repubbliche sovietiche. Al momento, una forza di pace di circa duemila soldati russi è schierata al confine tra i due paesi.

Il conflitto del 2020 ha dimostrato la netta superiorità militare raggiunta dalle forze armate azere su quelle dei vicini. Secondo gli esperti, il governo di Baku ha deciso di approfittare della debolezza della Russia, impegnata in Ucraina, per migliorare la propria situazione strategica occupando una serie di località chiave con un rapido colpo di mano. 

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