I paesi europei sono a corto di munizioni pesanti, ma per aumentare drasticamente la produzione non bastano maggiori investimenti statali ed europei. Modificare il proprio arsenale ha delle conseguenze anche politiche
A quasi due anni dall’invasione russa dell’Ucraina, l’Unione europea continua a sostenere militarmente l’esercito di Kiev, ma non ha ancora trovato una soluzione a uno dei problemi più urgenti emersi con lo scoppio del conflitto: la scarsità di munizionamento pesante. Dalla fine della Seconda guerra mondiale in poi, le priorità degli eserciti europei – e non solo – sono cambiate e i governi hanno investito sempre meno in linee di produzione considerate non più strategiche. Gli stati hanno puntat



