La Camera ha approvato la risoluzione di maggioranza che impegna il governo a continuare a sostenere le autorità governative dell’Ucraina anche attraverso la cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari, in linea con gli impegni internazionali, a seguito delle comunicazioni del ministro della Difesa Guido Crosetto. 

195 i voti favorevoli, 50 i contrari e 55 gli astenuti. Si sono espressi a favore, oltre ai partiti di maggioranza, il Partito democratico, Azione, Italia viva e +Europa. Il Movimento 5 stelle e Alleanza Verdi e Sinistra hanno invece confermato la loro posizione contraria al proseguimento del sostegno militare all’Ucraina. 

«Gli aiuti militari italiani all’Ucraina hanno contribuito a salvare decine di migliaia di vite. L’Italia deve essere orgogliosa di questo, io ne sono fiero», ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto durante le comunicazioni sulla proroga degli aiuti a Kiev, l’ottavo pacchetto da parte dell’Italia, approvato in Consiglio dei ministri lo scorso 19 dicembre e presentato al Copasir. 

Il sostegno all’Ucraina, precisa Crosetto, «resta forte e totalmente inalterato», in un anno – il 2024 – che sarà cruciale per il conflitto, anche per la promessa del futuro ingresso dell’Ucraina nell’Unione europea. La controffensiva, continua il ministro, non ha dato i risultati sperati, «ha avuto un andamento generoso ma irregolare» ed è prevedibile che la Russia reagisca duramente, con lo scopo di «fiaccare il morale della popolazione ucraina, creando una frattura interna». Per questo è fondamentale «sostenere lo sforzo del popolo e delle forze armate ucraine» perché abbiano gli strumenti per resistere all’aggressione russa. Mosca sembra quindi, continua il ministro, «sostanzialmente intenzionata a puntare a un conflitto di logoramento sui tempi lunghi nella convinzione che nel lungo periodo le opinioni pubbliche occidentali si stancheranno» e ci saranno defezioni tra i paesi sostenitori di Kiev.

La decisione del Consiglio dei ministri di prorogare gli aiuti – e nello specifico autorizzare la cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari – è stata il frutto di queste valutazioni, spiega Crosetto, secondo cui fare un passo indietro «sarebbe un errore strategico e politico drammatico». Il governo, in continuità con quello precedente, ha posto la classifica di segretezza sugli aiuti militari all’Ucraina ma Crosetto assicura che si tratta di «equipaggiamenti e sistemi d’arma volti a rafforzare solo e soltanto le capacità difensive delle forze armate ucraine». Inoltre, l’obiettivo di tutta la comunità internazionale rimane «la piena integrità territoriale».

Diplomazia

Il ministro ha aggiunto che «parrebbe giunto il momento per un’incisiva azione diplomatica che affianchi gli aiuti che stiamo portando avanti perché si rilevano una serie di segnali importanti che giungono da entrambe le parti in causa».

Continua: «Le dichiarazioni di diversi interlocutori russi evidenziano una lenta e progressiva maturazione di una disponibilità al dialogo per porre fine alla guerra. In Ucraina il fronte interno appare meno compatto che nel passato nel sostenere la politica del presidente Zelensky».

«Nella guerra tra Russia e Ucraina esiste un aggredito e un aggressore», conclude Crosetto, e «ogni possibile trattativa di pace non può che partire da qui», perché non esiste pace giusta se un popolo aggredito non ha la possibilità di difendersi.

I partiti in aula 

La risoluzione unitaria di Italia Viva, Azione e +Europa chiede di proseguire nel programma di sostegno in tutte le forme all’Ucraina perché possa «contrastare l’aggressione russa e determinare le condizioni per un avvio di un negoziato effettivamente paritario». Si chiede inoltre l’impegno del governo «a porre in essere, in sede europea e con i principali partner internazionali, iniziative che permettano di rispettare gli impegni presi con il governo ucraino, dando massima priorità all’approvvigionamento di mezzi, materiali ed equipaggiamenti a favore dell'esercito di Kiev e garantendo all’industria bellica le condizioni produttive necessarie per soddisfare tutti gli ordini di consegna nel più breve tempo possibile». Nella risoluzione si chiede inoltre – come spiega in aula il deputato Benedetto Della Vedova – di «trovare la via per mettere a disposizione del governo ucraino» gli asset bancari russi congelati.

Il Partito democratico sceglie «di sostenere il popolo ucraino», chiedendo «un’azione diplomatica, che fino ad oggi non c’è stata» e un’Europa più forte, con una difesa comune. Lo ha dichiarato il deputato Stefano Graziano, capogruppo Pd in commissione Difesa, che evidenzia la mancanza di una «prospettiva del governo italiano su come intervenire e come fare per ripristinare una pace giusta e duratura».

«Noi continueremo ad aiutare l’Ucraina a combattere una guerra di libertà», perseguendo «una pace giusta, non una resa incondizionata. Perché la resa dell’Ucraina sarebbe la resa dell’intera Europa», ha poi detto la deputata di Fratelli d’Italia Paola Maria Chiesa.

Il Movimento 5 stelle chiede invece, con una risoluzione, di «interrompere immediatamente la fornitura di materiali d’armamento alle autorità governative ucraine, ferme restando le misure destinate agli aiuti umanitari». Si chiede l’impegno del governo a «comunicare preventivamente al Parlamento l’indirizzo politico da assumere in occasione di consessi internazionali con riferimento all’evoluzione del conflitto Russia-Ucraina», a una concreta svolta per uno sforzo diplomatico, per arrivare a un’immediata cessazione delle operazioni belliche. Infine, il M5s chiede di adottare misure normative per «introdurre un contributo solidaristico sui cosiddetti extraprofitti netti conseguiti dalle aziende del settore dell’industria della difesa».

La replica di Crosetto

In risposta alle critiche sulle forniture di armi, Crosetto evidenzia: «Vorrei capire come posso aiutare una nazione a difendersi, a proteggere i propri cittadini, non dandogli la possibilità di difendersi. Io vorrei capire come la diplomazia riesca a fermare 100, 200, 300 bombe o droni al giorno, 500mila persone, migliaia di carrarmati pronti sul confine per entrare». 

Il ministro aggiunge inoltre che il viaggio dell’inviato del Papa a Kiev, il cardinale Zuppi, è stato organizzato dal ministero della Difesa, «perché ritenevamo fosse importante farlo».

Il governo, dice Crosetto, sta lavorando sul sostegno militare, per dare la possibilità all’Ucraina di difendersi, e nel contempo «lavorare assiduamente per la pace».

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