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Le visite diplomatiche a Tunisi a per chiedere all’autoritario Saied  di fermare i migranti

  • L’obiettivo di Meloni e Bruxelles è lo stesso: finanziare il governo nordafricano in cambio di un maggiore controllo alle frontiere per arginare le partenze e continuare ad accettare i rimpatri dei tunisini espulsi dall’Italia.
  • Domanda e offerta si incrociano: a Tunisi servono disperatamente i finanziamenti dell’Unione europea per evitare il tracollo finanziario a Bruxelles serve una guardia costiera tunisina addestrata, potente e in grado di intercettare le imbarcazioni che salpano verso l’Europa.
  • Dopo un fine settimana in cui ci sono state almeno 29 vittime a largo delle coste tunisine, si è recato a Tunisi il commissario europeo per gli Affari economici Paolo Gentiloni. Nel mese di aprile sono previste le visite di Piantedosi e Darmanin

A ogni picco di sbarchi che dalla Tunisia arriva in Italia si ripete sempre lo stesso copione, cambiano soltanto gli interpreti. Nel 2020 furono i ministri Luigi Di Maio e Luciana Lamorgese a recarsi a Tunisi con i commissari europei Ylva Johansson e Olivér Várhelyi. A fine aprile sarà invece il turno del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. Con lui ci sarà il suo omologo francese, Gerald Darmanin, e, ancora una volta, la commissaria Johansson. L’obiettivo è lo stesso: finanziare il gove

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