Altri 29 morti nelle acque del Mediterraneo.  Volevano arrivare in Italia, venivano dall'Africa subsahariana, ma sono morti al largo della Tunisia a causa del naufragio delle imbarcazioni sulle quali si trovavano.

L’agenzia Reuters ha riferito la notizia di una prima strage sulla base delle dichiarazioni di un funzionario della ong Forum tunisino per i diritti sociali ed economici. Secondo la stessa fonte la Guardia costiera tunisina ha salvato cinque persone da un'imbarcazione davanti alla costa di Mahdia.

Secondo al Jazeera la guardia costiera tunisina ha recuperato altri 10 corpi da una barca di migranti affondata vicino alla costa. Le vittime in tutto sono quindi 29, secondo quanto dichiarato all’emittente araba da un funzionario della sicurezza tunisino, Houssem Jebabli.

Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ieri ha dichiarato che i migranti sono attratti dall’Italia anche perché qui «c’è un’opinione pubblica favorevole, in altri paesi sono più intransigenti».

Tutti partiti dalla Tunisia

Intanto è diventato più chiaro il bilancio dei due naufragi avvenuti sabato nella zona sar di Malta: otto persone sono morte, ma sono 97 i sopravvissuti. Ieri sono stati sbarcati sul porto di Lampedusa superstiti e salme La motovedetta Cp324 della Guardia Costiera. Assieme ha trasportato  49 persone, originarie di Camerun, Costa d'Avorio e Guinea e quattro cadaveri. Il peschereccio tunisino Montacer ha fatto sbarcare altre 46 persone (19 donne e 9 minori) tratte in salvo dopo che il barchino di 7 metri sul quale viaggiavano si è ribaltato.

La motovedetta italiana mentre portava a Lampedusa i sopravvissuti ha soccorso anche altri 37 migranti, di cui 16 donne e 4 minori. Sia nel caso del naufragio riferito oggi, che in quelli nella zona maltese, i migranti sarebbero partiti da Sfax in Tunisia.

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