Prima l’invasione via terra di Gaza, poi la smentita. «È stato un errore di comunicazione interna» ha detto il portavoce dell’esercito israeliano dopo che un Tweet dell’account ufficiale delle forze armate ha annunciato: «Le forze di difesa israeliane stanno attualmente attaccando via terra e via aerea la Striscia di Gaza».

Non appena è stato pubblicato i media internazionali lanciano la Breaking news di quella che è considerata una delle escalation militari più violente degli ultimi anni a Gaza. Il primo ministro Benjamin Netanyahu pubblica un messaggio in cui parla di un’offensiva militare sulla Striscia ma senza specificare con quali mezzi.

La sequenza dei fatti

Sono le 00:17 locali quando l’esercito israeliano invia un messaggio con la notizia a un gruppo Whatsapp in cui sono presenti alcuni corrispondenti esteri dei più importati media internazionali. All’01:26 un comunicato ufficiale delle forze armate recita: «Ci sono truppe via terra a Gaza». Poco meno di un’ora più tardi, alle 02:13 c’è la specificazione: «Chiarimento: in questo momento non ci sono truppe terrestri delle forze della difesa israeliana all’interno della Striscia di Gaza». Susseguono le ore e nuovi dettagli emergono dall’operazione. Le forze via terra stanno effettivamente effettuando un attacco via terra con carri armati e artiglieria pesante, ma si trovano al confine nord di Gaza, non al suo interno.

I dubbi

Il quotidiano israeliano Haaretz ha avuto modo di visionare i messaggi e mette in dubbio la giustificazione del portavoce dell’esercito Jonathan Conricus. Nelle ore successive alla comunicazione confusionaria il tenente colonnello ha parlato al telefono con i giornalisti stranieri chiedendo scusa e affermando che si è trattato di un problema di comunicazione interna da far risalire a una traduzione sbagliata del messaggio. Insomma, cose che possono accadere nella nebbia di una guerra. Ma i giornalisti non sono molto convinti della motivazione, visto che la Difesa israeliana ha impiegato quasi due ore per inviare un chiarimento nonostante le sollecitazioni continue. I media israeliani riportano che in realtà la scelta del Tweet sia stata una mossa fatta di proposito per spingere Hamas a rifugiarsi nei tunnel che sono poi finiti nel mirino dei 160 aerei dell’aviazione militare hanno che hanno lanciato su Gaza 450 missili.

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