Il rischio di una guerra regionale è sempre più serio. Lo sceicco Naim Qassem, secondo in comando di Hezbollah – la potente milizia appoggiata dall’Iran in Libano – ha riferito, in un’intervista alla Bbc, che l’uccisione di civili a Gaza da parte di Israele rischia di causare una guerra più ampia in Medio Oriente.

«Nella regione potrebbero verificarsi sviluppi molto gravi e molto pericolosi, e nessuno sarebbe in grado di fermare le ripercussioni», ha detto. «Il pericolo è reale», sottolinea, «perché Israele sta aumentando la sua aggressione contro i civili e uccidendo sempre più donne e bambini. È possibile che questo continui e aumenti, senza portare un pericolo reale alla regione? Penso di no». Il gruppo islamico sciita – classificato come organizzazione terroristica da Regno Unito, Stati Uniti e Lega Araba – è la più grande forza politica e militare in Libano.

A calmare le acque ci ha provato il presidente francese Emmanuel Macron che ha lanciato un appello per «lavorare per un cessate il fuoco». Le sue parole sono state pronunciate nell’ambito della conferenza internazionale sugli aiuti umanitari a Gaza in corso all’Eliseo. Gli ha fatto eco il ministro degli Esteri Antonio Tajani: «È imperativo proteggere tutti i civili in ogni momento, nel rigoroso rispetto del diritto umanitario internazionale».

«È essenziale rinvigorire le aspirazioni per la creazione di due Stati che coesistano nel riconoscimento reciproco e nel rispetto dei diritti fondamentali: il diritto del popolo palestinese ad avere il proprio paese e il diritto di Israele ad esistere e prosperare in pace e sicurezza», ha aggiunto Tajani.

La liberazione degli ostaggi

Sono ancora in corso le trattative per liberare gli ostaggi. A muoversi è anche l’ex capo dei servizi segreti libanesi, il generale Abbas Ibrahim, il quale è in viaggio verso il Qatar dove incontrerà alcuni leader di Hamas. L’obiettivo è appunto quello di negoziare la liberazione di un numero indefinito di ostaggi israeliani con nazionalità statunitense. Pur non avendo più un formale incarico istituzionale, Ibrahim è da circa 15 anni, di fatto, il capo negoziatore di numerose trattative tra Paesi mediorientali e occidentali con ottimi rapporti, tra gli altri, con gli Usa e l’Iran.

Palestinesi a sud

Secondo il portavoce dell'esercito israeliano Daniel Hagari Hamas «i palestinesi stanno andando via dal nord della Striscia perché hanno capito che Hamas lì ha perso il controllo e che il sud è più sicuro». Nella zona, aggiunge, si possono infatti trovare medicine, acqua e cibo.

Intanto il ministero della Sanità palestinese, controllato da Hamas, riferisce che nel bombardamento di domenica scorsa dell'ospedale di Nasser sono morte 8 persone ed anche bambini essendo stato colpito, si precisa, il reparto pediatrico.

Almeno 19 sarebbero poi le vittime del bombardamento di una casa vicino ad un ospedale nel campo profughi di Jabalia. Intanto salgono a 32, con la morte ieri di un 29enne, il numero di soldati israeliani rimasti uccisi.

L'alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Volker Turk ha parlato di crimini di guerra: «Le atrocità perpetrate dai gruppi armati palestinesi il 7 ottobre sono state terribili, brutali e scioccanti: sono stati crimini di guerra, così come lo è la continua detenzione di ostaggi», «anche la punizione collettiva da parte di Israele dei civili palestinesi costituisce un crimine di guerra, così come l'evacuazione forzata illegale dei civili».

Il direttore dell'Osservatorio siriano per i diritti umani riferisce che sono nove le vittime del raide aereo americano su Deir Ezzor, in Siria, contro depositi di gruppi affiliati all'Iran, in risposta agli attacchi contro il personale statunitense.

Le fregate italiane

Intanto, il ministro della Difesa Guido Crosetto ha detto che l’Italia ha deciso di schierare nuovamente le due fregate Carlo Margottini e Virginio Fasan al largo della striscia di Gaza e del Libano per questioni securitarie e di prevenzione.

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