- Nella presentazione del nuovo numero di Limes, Israele contro Israele, Lucio Caracciolo neppur menziona fra i fattori della crisi le responsabilità dei governi di Israele nell’indefinito prolungamento e peggioramento nelle condizioni di vita della popolazione palestinese.
- Tutto dipenderebbe solo dal fatto che Israele non riesce a definire la sua identità. Eppure la legge dello Stato nazione del 2018 la definisce come più chiaramente non si potrebbe. E la Corte suprema l’ha totalmente approvata.
- Dunque nel recente tentativo di limitare i poteri della Corte e nella vasta opposizione di piazza che questo tentativo ha creato non sembra in questione l’identità di Israele, quale quella legge la definisce.
Lucio Caracciolo ha scritto su Israele e la sua crisi, a titolo di presentazione del nuovo numero di Limes in uscita, Israele contro Israele, un articolo un po’ inquietante (La Stampa, 15 aprile). Inquietante, certamente, perché prospetta tre soluzioni a questa crisi, di cui una appare improbabile, e le altre due cariche di violenza mortale. Improbabile appare allo stato un accordo di compromesso fra i sostenitori del governo delle destre estreme e i suoi oppositori, che hanno riempito le pia



