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L’Ue vuole regolamentare l’intelligenza artificiale, ma a discapito dei migranti

  • L’intelligenza artificiale è largamente impiegata nelle politiche migratorie e nella fortificazione delle frontiere, ma il suo utilizzo non è mai stato regolamentato. Le frontiere sono diventate luogo di sperimentazione sulla pelle dei migranti
  • Le norme in discussione in Ue riempiono un vuoto normativo,  ma hanno diverse zone grigie. Alcune tecnologie vietate potrebbero essere usate ai confini, mentre altre limiteranno ulteriormente le libertà di movimento
  • Un nodo da sciogliere resta anche quello dell’export delle tecnologie vietate dall’Ue al di fuori del mercato europeo. Vietarne la vendita è importante per evitare che certi sistemi finiscano nelle mani di governi repressivi a cui l’Unione delega il controllo delle frontiere

L’intelligenza artificiale è uscita da tempo dai libri di fantascienza per diventare parte integrante della nostra quotidianità, ma lo sviluppo e l’applicazione incontrollati dell’Ai portano con sé non pochi rischi. Come sa bene l’Unione europea. A giugno il parlamento ha approvato la posizione negoziale sulla legge sull’intelligenza artificiale, dando inizio alla cosiddetta fase dei triloghi, le negoziazioni con Commissione e Consiglio per la stesura del testo definitivo dell’Ai Act. L’Ue, e

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