Il presidente venezuelano, Nicolás Maduro, ha vinto le elezioni per l’Assemblea nazionale. Secondo i risultati parziali, l’ex sindacalista e i suoi alleati si sarebbero aggiudicati la vittoria con il 67 per cento dei voti. Maduro è al potere dal 2013 anno della morte del suo predecessore, Hugo Chávez, di cui l’attuale presidente era stato ministro del Lavoro. L’opposizione guidata da Juan Guaidó aveva accusato le elezioni di domenica di essere una farsa e aveva chiesto ai suoi sostenitori di boicottare il voto. L’affluenza è stata del trentuno per cento, un dato che ha portato gli oppositori a non riconoscere la vittoria di Maduro. Anche gli Stati Uniti, da sempre contrari alle politiche socialiste di Maduro e Chávez, hanno attaccato le consultazioni elettorali dicendo che i risultati sono frutto di una «frode».

Qual è la situazione in Venezuela?

Il Venezuela attraversa una crisi istituzionale dal gennaio 2019 quando Guaidó, presidente dell’Assemblea nazionale, si è proclamato legittimo presidente del paese ottenendo il riconoscimento internazionali di 50 stati tra cui gli Stati Uniti. L’opposizione accusa da tampo il regime di Maduro di reprimere il dissenso. Il risultato odierno rischia di creare un caos ancora maggiore nel panorama politico venezuelano visto che Guaidó non è stato rieletto e le sue intenzioni per il post non sono chiare anche se l’ormai ex presidente del parlamento aveva detto prima delle elezioni che sarebbe rimasto nello stato sudamericano per portare avanti la sua azione contro il governo socialista. A ottobre un altro membro influente dell’opposizione, Leopoldo Lopez, fondatore e leader del partito Voluntad Popular, era migrato in Spagna dopo essere stato incarcerato dalle autorità governative ed essersi rifugiato, dopo il rilascio, nell’ambasciata di Madrid. L’instabilità politica del paese si aggiunge a una dura crisi economica che lo stato sudamericano attraversa da anni e che è stata aggravata nell’ultimo periodo dagli effetti della pandemia da Covid-19. 

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