Per l’Ucraina adesso è impossibile trattare la pace con Vladimir Putin, un leader troppo debole. Sabato è stato segnato dal tentativo di colpo di stato del capo dei mercenari della Wagner, Evgenij Prigožin. Il militare dopo aver portato avanti la clamorosa ribellione ed essersi lanciato verso Mosca, ha accettato un accordo e ordinato il dietro-front. Prigožin si starebbe dirigendo in Bielorussia. La tregua interna infatti sarebbe stata raggiunta tramite l’ausilio del presidente bielorusso Alexandr Lukashenko.


17:59 – Secondo il segretario di Stato statunitense, Antony Blinken, «non abbiamo ancora assistito all'atto finale» della crisi tra i vertici delle forze armate e il capo di Wagner, Evgenij Prigozhin, che secondo quanto reso noto dal Cremlino andrà in esilio in Bielorussia ma non sarà perseguito dalle autorità russe per la rivolta armata. Tuttavia, sostiene Blinken, la vicenda ha già portato in superficie molte tensioni che erano rimaste sopite in questi mesi e che riguardano «gli obiettivi della guerra, il modo in cui sono state condotte le operazioni militari, quali benefici abbia portato alla Russia l'invasione dell'Ucraina».
«Mi sembra chiaro - ha aggiunto Blinken - che stiano emergendo delle crepe. Dove queste possano portare è difficile a dirsi. Non voglio fare speculazioni».


17:58 – l leader bielorusso Aleksandr Lukashenko, che ieri ha mediato con Prigozhin per fermare l'avanzata delle truppe Wagner in Russia, ha avuto oggi colloqui telefonici con il presidente russo Vladimir Putin e l'ex presidente kazako Nursultan Nazarbayev. Lo scrive l'agenzia Belta, secondo quanto riferisce la Tass.


14:51 – Vladimir Putin compare in tv il giorno dopo il tentato colpo di stato in un video in cui rilancia l’invasione in Ucraina. In merito agli obiettivi «dell’operazione militare speciale» in Ucraina «ci sentiamo fiduciosi», ha detto il presidente russo. L’intervista è stata realizzata lo scorso 21 giugno quindi prima del tentativo di “ribellione” della brigata Wagner poi rientrato. Lo riporta la stessa tv di Stato russa sul suo sito internet. Putin ha anche annunciato che «la prossima settimana» terrà una riunione del Consiglio di sicurezza.


11:35 – La Casa Bianca era informata da giorni di un’imminente iniziativa del gruppo paramilitare Wagner: lo riferisce il quotidiano Washington Post, citando fonti anonime dell'amministrazione statunitense.

Secondo il giornale, a confermare questa probabilità e ad accrescere l'attenzione americana era stata un’ordinanza del ministero della Difesa russo datata 10 giugno che impone l'obbligo per le unità armate non inquadrate nell'esercito di sottoscrivere contratti con il governo. Una misura, questa, secondo il Washington Post, che riguarderebbe anche Wagner e il suo capo Evghenij Prigozhin.

Le fonti del giornale avrebbero aggiunto che «c’erano abbastanza segnali per informare la leadership che si preparava qualcosa» ma anche che i dettagli del piano di Prigozhin non erano chiari fino a poco prima dell'inizio della sua azione, la cosiddetta «marcia di giustizia» partita da Rostov sul Don.

Sempre stando alla ricostruzione del Washington Post, lo stesso presidente russo Vladimir Putin sarebbe stato messo in guardia dai suoi servizi di intelligence. Non è chiaro quando ma, secondo le fonti, «ben più di 24 ore prima» dell'azione di Wagner. A tentare ricostruzioni su ciò che la Casa Bianca sapeva sono anche altre testate americane. Secondo l'emittente Cnn, l'intelligence statunitense aveva rilevato spostamenti di munizioni ed equipaggiamenti militari da parte di Wagner presso il confine tra Russia e Ucraina. Il quotidiano New York Times riferisce inoltre che il presidente Joe Biden ha avuto colloqui con i suoi omologhi di Francia, Germania e Gran Bretagna relativi a timori di una perdita di controllo da parte di Putin sugli arsenali nucleari nella disponibilità della Russia.


11:15 – Per l’Ucraina «comunque andrà, questo è l'inizio della fine di Putin'». Ad affermarlo, in una intervista a La Repubblica, il consigliere dell'Ufficio presidenziale Mykhailo Podolyak. «Non poteva che finire così, ce lo aspettavamo...Le prossime ventiquattro ore saranno decisive per le sorti della Federazione». E questo, «secondo noi, avvicinerà di molto la fine della guerra», dice Podolyak.

La controffensiva va avanti: «Certo, è inevitabile che i disordini interni distoglieranno l'attenzione dell'esercito russo in prima linea, costretto a valutare cosa sta accadendo alle sue spalle. Se a Mosca decideranno di ritirare parte delle truppe dispiegate in Ucraina per reprimere la rivolta della Wagner, vedremo una forte accelerazione del nostro contrattacco».

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