Siamo a quasi tre mesi dall’inizio della guerra in Ucraina. Domani segue le ultime notizie con una diretta costantemente aggiornata

Cosa c’è da sapere:

  • Sono 1.730 i soldati ucraini che si sarebbero arresi ai russi a Mariupol. Ma circa 900 sarebbero ancora dentro l’acciaieria Azovstal, dicono i leader dei cosiddetti separatisti filorussi.
  • Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha detto che l’ingresso dell’Ucraina nell’Unione Europea non potrà avvenire tramite «scorciatoie».
  • Nel suo discorso al Senato, Mario Draghi ha chiesto ancora una volta che si aprano negoziati per arrivare a un cessate il fuoco in Ucraina. Draghi ha anche detto che il suo governo non ritiene di aver bisogno di un nuovo mandato parlamentare per gestire l’attuale crisi.
  • Dal campo: le forze di Mosca hanno continuato a bombardare ieri sera la regione ucraina di Sumy lungo il suo intero confine con la Russia. Quattro civili sono rimasti uccisi e tre feriti durante i bombardamenti russi sulla città dell’Ucraina orientale di Severodonetsk. Dieci civili sono morti, inclusi due bambini, e sette sono rimasti feriti in due città della regione di Donetsk nei bombardamenti dell’esercito russo di ieri e oggi.
  • Secondo i servizi segreti britannici nelle ultime settimane la Russia ha rimosso gli alti ufficiali dell’esercito che «considera si siano comportati male durante le fasi iniziali dell'invasione dell'Ucraina».
  • I leader politici di Finlandia e Svezia sono attesi a Washington da Joe Biden, al centro dell’incontro c’è, inevitabilmente, la loro richiesta di adesione alla Nato.
  • I negoziatori ucraini chiudono a un cessate il fuoco senza il ritiro totale delle forze russe. «Non ci offrite un cessate il fuoco – è impossibile senza il totale ritiro delle forze russe. L’Ucraina non è interessata a un nuovo Minsk e alla ripresa della guerra nel giro di pochi altri anni. Fino a che la Russia non è disposta a liberare completamente i territori occupati, i nostri negoziatori sono le armi, le sanzioni e i soldi», ha detto il consigliere del presidente ucraino Volodymir Zelensky, Mikhailo Podolyak.
***

17.55 –  La telefonata tra i capi di stato maggiore di Russia e Stati Uniti

Il capo di stato maggiore delle Forze armate russe, Valery Gerasimov, ha avuto un colloquio telefonico con il capo di stato maggiore congiunto Usa, Mark Milley. A dare la notizia, senza ulteriori dettagli, è lo stesso ministero della Difesa russo che ha precisato come il colloquio si sia tenuto su iniziativa della parte americana. Si tratta della seconda telefonata tra due personaggi di spicco dei due paesi dopo che la scorsa settimana il segretario alla Difesa americano, Lloyd Austin, ha chiamato il suo omologo Sergej Shoigu.


17.46 – Il presidente della Finlandia risponde alla Turchia sul suo ingresso alla Nato

«La Finlandia ha sempre avuto ampie e buone relazioni bilaterali con la Turchia. Come alleati della Nato, ci impegneremo per la sicurezza della Turchia, così come la Turchia si impegnerà per la nostra sicurezza. Prendiamo sul serio il terrorismo. Condanniamo il terrorismo in tutte le sue forme e siamo attivamente impegnati a combatterlo. Siamo aperti a discutere in modo aperto e produttivo tutte le preoccupazioni che la Turchia può avere riguardo alla nostra adesione», ha detto il presidente della Finlandia, Sauli Niinistö.


17.17 – L’incontro tra Biden e i leader scandinavi

«Offro il forte sostegno all’adesione alla più potente Alleanza del mondo a Svezia e Finlandia», ha detto il presidente degli Stati Uniti Joe Biden dopo la conferenza stampa che ha seguito l’incontro con il presidente finlandese, Sauli Niinistö, e la premier svedese Magdalena Andersson. «È un momento storico», ha detto Biden sottolineando anche che i due paesi hanno tutti i requisiti e gli standard per entrare all’interno della Nato.


16.33 – Boris Johnson ha avuto un colloquio telefonico con Volodymyr Zelensky

Il premier britannico Johnson ha avuto una telefonata con il presidente ucraino Zelensky. I due hanno discusso della situazione nell’Azovstal di Mariupol e su un nuovo invio di armi da parte di Londra verso Kiev.


16.15 – Stoltenberg sullo stato della guerra in Ucraina

«La Russia non ha raggiunto i suoi obiettivi in Ucraina: ha dovuto abbandonare Kiev e Kharkiv e l'offensiva nel Donbass è in stallo. Ma non crediamo che Mosca abbia rinunciato ai suoi piani e dunque dobbiamo prepararci a sostenere l'Ucraina sul medio e lungo periodo», ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg.

Stoltenberg ha anche detto alla stampa che si arriverà presto a una decisione sull’adesione di Finlandia e Svezia nella Nato. A oggi, tra i paesi che non sono d’accordo c’è la Turchia del presidente Recep Tayyip Erdogan.


15.30 – Il processo al soldato russo imputato di crimini di guerra

La procura ucraina ha chiesto l’ergastolo per Vadim Shishimarin, il soldato russo di 21 anni che sta affrontando un processo in corso per crimini di guerra in un tribunale di Kiev. È accusato di aver ucciso un civile nella regione di Sumy. Presto ci saranno altri processi dato che sia investigatori ucraini sia internazionali stanno raccogliendo prove per i crimini commessi dalle truppe russe.


15.00 – Il punto sui porti e l’apertura della Russia

Il viceministro degli Esteri russo, Andrei Rudenko, ha detto che la Russia riaprirà l’accesso ai porti ucraini se l’Occidente eliminerà le sanzioni sull’export. 
«Le sanzioni imposte alla Russia da Stati Uniti e Ue, che ostacolano la libertà di commercio, in particolare di prodotti alimentari, tra cui il grano. Quindi, se i nostri partner
vogliono una soluzione, è necessario anche risolvere i problemi legati alla revoca delle restrizioni sanzionatorie imposte alle esportazioni russe», ha detto Rudenko.

Nel frattempo le Nazioni unite e l’Unione europea stanno lavorando un piano d’azione per sbloccare le merci presenti nei porti ucraini bloccati dall’esercito russo per trasportarle tramite altre rotte, anche terrestri.


14.33 – L’espulsione dei diplomatici

La Russia ha espulso cinque diplomatici portoghesi, che dovranno lasciare il paese entro 14 giorni. Nella giornata di ieri il ministero degli Esteri russo ha convocato gli ambasciatori di Spagna, Francia e Italia per notificare l’espulsione di altri diplomatici, in totale sono 14 gli italiani che dovranno lasciare Mosca entro i prossimi giorni.


14.00 – Secondo il governatore ucraino della regione di Luhansk, la città di Severodonetsk, la più grande ancora in mano Ucraina nel Donbass, è stata quasi circondata. Da ieri, la situazione nell’est dell’Ucraina sembra peggiorare gradualmente per le forze armate ucraine.


13.00 – Il consigliere di Zelensky: niente cessate il fuoco senza ritiro totale della Russia

Uno dei principali consiglieri diplomatici di Zelenksy ha detto oggi che non potrà esserci alcun cessate il fuoco in Ucraina senza il ritiro totale delle truppe russe. Proprio oggi, il governo italiano ha fatto uscire un piano di pace consegnato all’Onu al cui primo punto c’è proprio il cessate il fuoco.

12.35 – Scholz, niente scorciatoie per Ucraina in Ue

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha detto oggi al parlamento che non possono esserci scorciatoie per l’adesione dell’Ucraina all’Unione Europea. Qualsiasi “sconto” sarebbe un torto ai paesi dei Balcani che da anni chiedono di entrare nell’Unione e hanno adottato numerose riforme negli ultimi anni. Nelle scorse settimane, il presidente francese Emmanuel Macron aveva sottolineato lo stesso punto sottolineando che l’adesione dell’Ucraina all’Unione avrebbe potuto richiedere «decenni».


11.50 – Il processo a Vadim Shishimarin

Prosegue a Kiev il processo a Vadim Shishimarin, il soldato russo di 21 anni sotto processo per aver ucciso un uomo disarmato. In mattinata ha testimoniato la moglie dell’uomo, successivamente è stato il turno di Shishimarin, che ieri si era dichiarato colpevole. Il militare ha detto di aver esitato a sparare, ma di essere stato minacciato da un commilitone.


11.00 – 1.730 soldati ucraini arresi a Mariupol

Il ministero della Difesa russo ha detto questa mattina che dal 16 maggio sono 1.730 i soldati ucraini che si sono arresi nella città di Mariupol. Circa 900 sarebbero già stati inviati nei campi di prigionia. Ma i leader dei separatisti filorussi dicono che altrettanti si troverebbero ancora nell’acciaieria Azovstal.


10.10 – La Croce rossa e i prigionieri di Mariupol

La Croce rossa ha comunicato che da martedì sta registrando tutti i prigionieri ucraini catturati nello stabilimento Azovstal di Mariupol. La registrazione avviene su richiesta di entrambe le parti e prevede che i soldati compilino un modulo in cui indicano nome, cognome e parenti o altre persone da contattare.


10.00 – Il discorso di Draghi al Senato

Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha informato il Senato sulla situazione in Ucraina, sull’atteggiamento dell’Italia nei confronti del conflitto e sulle altre situazioni di crisi in corso e collegate all’invasione. Draghi ha sottolineato l’importanza di ritornare al tavolo negoziale e ha fatto capire che il suo governo non sente il bisogno di ricevere nuove indicazioni parlamentari su come gestire la crisi, una richiesta che era arrivata dal capo del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte.


09.30 – Il punto sui prigionieri ucraini dell’Azovstal

Secondo la Bbc Mosca afferma che più di 900 combattenti ucraini dell'acciaieria di Mariupol sono stati portati in una ex colonia carceraria, nella città di Olenivka che si trova a Donetsk in una regione controllata dai russi. Altri 51 militari ucraini sono stati inviati in un ospedale per ricevere le cure mediche a causa delle ferite riportate durante l’assedio. Il leader separatista filorusso Denis Pushilin delle milizie di Donetsk, che hanno il controllo di Mariupol insieme all’esercito russo, affermano che dentro l’Azovstal sono rimasti circa la metà dei soldati fatti prigionieri, quindi circa altri 900.

© Riproduzione riservata