Il primo sionismo era socialista e voleva un Israele democratico come tutti gli stati europei. L’edizione di estrema destra invece non comprende mediazioni. Umilia persino la diaspora
Per comprendere cosa stia avvenendo dentro Israele è necessario volgere lo sguardo indietro, alla storia del movimento sionista. Commentare le posizioni del premier Benjamin Netanyahu e dei suoi ministri più estremisti facendo riferimento soltanto a ragioni di opportunismo politico o a pulsioni razziste serve a poco. Originariamente la loro politica si radica nelle posizioni della destra sionista, in particolare nel pensiero di Zeev Jabotinsky, fondatore del neo-sionismo revisionista che un seco



