- In una fase in cui i media cinesi hanno applicato la censura sulla disastrosa aggressione di Vladimir Putin all’Ucraina, la propaganda esalta un ultimo traguardo della marina. Nelle ultime settimane le esercitazioni della portaerei Liaoning hanno avuto lo scopo di scoraggiare le forze secessioniste per la indipendenza di Taiwan.
- I cantieri cinesi sfornano una nuova imbarcazione con armamenti moderni ogni sei settimane, hanno la capacità di produrre due navi ogni tre mesi: di questo passo Pechino ne avrà 420 nel 2025 e 460 nel 2030.
- La dimensione del controllo esercitata dal partito in ogni ambito, però, rischia di limitare anche le capacità di combattimento della marina. Sulle navi vige il “doppio comando”, con l’autorità condivisa tra il comandante e il commissario politico del partito.
Mai come questo mese la Liaoning si era spinta così lontano dalle coste della Cina per un’esercitazione. La prima portaerei di Pechino ha solcato le acque del mare delle Filippine a est di Taiwan e a sud delle isole giapponesi di Okinawa. Accompagnata da sette navi di scorta - nella maggiore formazione di combattimento mai messa in campo dalla marina cinese - la Liaoning è stata impegnata nelle ultime settimane in una serie di manovre, tra le quali 200 decolli e atterraggi in dieci giorni di ca



