- Il Biden d’oriente non è poi così diverso dal Biden europeo. Quando a Varsavia il presidente Usa ha detto che «Putin non può restare al potere», la Casa Bianca ha provato ad attutire gli effetti deflagranti della dichiarazione. Ma le parole pronunciate questo lunedì a Tokyo, sulla volontà di difendere militarmente Taiwan, sono un segnale forte a Pechino.
- Non esiste chiarimento a margine che possa derubricarle come gaffe: questo stesso concetto è stato ribadito in altre occasioni recenti, e soprattutto, il viaggio di Biden in Asia rinforza la pressione degli Usa verso la Cina su più fronti.
- L’inaugurazione di un partenariato economico nella regione indopacifica, che lega Usa e una dozzina di paesi, si aggiunge alle altre iniziative che Washington ha già messo in campo per presidiare l’area sul fronte della sicurezza, oltre che politico ed economico. Il vertice “Quad” che riunisce attorno a un tavolo questo martedì a Tokyo Usa, Australia, India oltre che Giappone, puntella ulteriormente la presenza statunitense nello scacchiere indopacifico.
Il Joe Biden d’oriente non è poi così diverso dal Biden europeo. Quando a Varsavia il presidente degli Stati Uniti ha detto che «per l’amor di dio, Putin non può restare al potere», la Casa Bianca ha provato ad attutire gli effetti deflagranti di quella dichiarazione smentendo ogni riferimento a un regime change, cioè a un piano per destituire Vladimir Putin. Ma le parole pronunciate da Biden questo lunedì a Tokyo, sulla volontà di difendere militarmente Taiwan, sono un segnale forte a Pechino



