Sono tre le vittime e sette i feriti durante lo scontro a fuoco a Jenin. Nella città l’esercito ha circondato l’ospedale Ibn Sina. Blinken chiude all’opportunità di un’occupazione militare israeliana della Striscia dopo il conflitto
Notte di tensioni in Cisgiordania. Le brigate al Qassam di Hamas hanno comunicato su Telegram che c’è stato uno scontro a fuoco con i soldati israeliani a Jenin.
Fonti palestinesi hanno riferito che sono tre le vittime e sette i feriti. L’esercito israeliano avrebbe iniziato un’operazione militare nell’area e circondato l’ospedale Ibn Sina della città.
Nella notte sono state attaccate anche alcune postazioni militari di Hezbollah in Siria, vicino la città di Damasco. Alcuni missili israeliani sarebbero stati intercettati, altri hanno provocato anche la perdita di vite umane.
Il monito di Blinken
Il segretario di stato americano Antony Blinken ha cercato di allentare l’escalation in Cisgiordania in un colloquio avuto con il ministro Benny Gantz, membro del gabinetto di guerra. Durante la conversazione Blinken «ha sottolineato l’urgente necessità di passi concreti per allentare le tensioni in Cisgiordania, anche affrontando i crescenti livelli di violenza estremista dei coloni».
In un’intervista all’Abc, il Segretario di stato americano ha anche dichiarato di aver detto al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu che non potrà esserci un’occupazione militare della Striscia da parte dello stato ebraico. «Quando si tratta del futuro di Gaza, a nostro giudizio deve essere sotto il governo palestinese e deve esserci anche sicurezza. È imperativo, se vogliamo che ci sia pace e sicurezza durature, andare effettivamente avanti per garantire che i palestinesi abbiano diritti politici, la capacità di governarsi da soli e di prendere decisioni per il proprio futuro nel proprio stato», ha detto Blinken.
L’Iran non vuole l’allargamento del conflitto
Il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amirabdollahian, ha rilasciato un’intervista al Financial Times in cui ha detto che Teheran non ha intenzione di allargare il conflitto nella regione. «In risposta agli Stati Uniti abbiamo detto che l'Iran non vuole che la guerra si allarghi, ma che, a causa dell'approccio adottato dagli Stati Uniti e da Israele nella regione, se i crimini contro il popolo di Gaza e della Cisgiordania non si fermano, ogni possibilità può essere presa in considerazione e un conflitto più ampio potrebbe rivelarsi inevitabile».
Diplomazia
Con la mediazione del Qatar si continua a trattare sul rilascio di 50 ostaggi, mentre nella notte le forze armate israeliani hanno trovato il cadavere della 19enne soldatessa Noa Marciano, rapita da Hamas lo scorso 7 ottobre.
Oggi il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che si è proposto di ospitare una conferenza internazionale di pace sul suo territorio, andrà in Germania per incontrare il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Sul tavolo oltre alle relazioni bilaterali, ci sarà soprattutto il conflitto in Medio Oriente. A Berlino, il leader turco dovrebbe incontrare anche il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier.
Il segretario di Stato Vaticano, Pietro Parolin, ha chiesto di tutelare i civili in merito all’operazione militare israeliana sull’ospedale al Shifa. «La guerra non tiene conto di niente e di nessuno, l'unico obiettivo è distruggere l'avversario passando sopra i diritti fondamentali delle persone, tra cui quello di essere curati. Gli ospedali siano salvaguardati da parte di tutti: nessuno li utilizzi per i suoi scopi e nessuno li colpisca. Sono luoghi di tutti».
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