Già nell’aprile scorso la Cina si era trovata a fare i conti con il lancio di centinaia di missili e droni dalla Repubblica islamica verso Israele. In quell’occasione Pechino aveva condannato duramente l’attacco alla sede diplomatica iraniana in Siria che aveva scatenato la rappresaglia di Teheran. Per poi chiedere moderazione. Oggi un conflitto avvicinerebbe ancora di più i due paesi, ma la Cina lavora per la de-escalation
Non è bastata la storica stretta di mano tra iraniani e sauditi a Pechino, il 10 marzo 2023. E nemmeno la Dichiarazione di Pechino del 23 luglio scorso, con la quale il ministro degli Esteri, Wang Yi, ha messo d’accordo 14 fazioni palestinesi – Hamas e Fatah in testa – che ora dovrebbero formare un governo di unità nazionale. Mentre la propaganda sottolinea che la Cina di Xi Jinping «svolge un ruolo chiave nel mantenimento della pace globale», lo scontro aperto tra Teheran e Tel Aviv è intervenu



