L’intesa è stata firmata in occasione della visita del primo ministro pakistano nel Regno saudita. Ora, in caso di attacco, il Pakistan è tenuto a difendere Riad anche con armi nucleari
Il Pakistan e l’Arabia Saudita hanno firmato un «accordo strategico di difesa reciproca» che definisce qualsiasi aggressione contro uno dei due Paesi come un attacco a entrambi. Si tratta di un’intesa fondamentale, forse la prima risposta forte in tema di difesa al raid israeliano a Doha della scorsa settimana che aveva colpito l’edificio dove erano riuniti i vertici di Hamas. Un attacco che ha esacerbato la già crescente diffidenza verso le garanzie di protezione statunitensi, facendo attivare un allarme contagioso tra gli stati del Golfo in materia di sicurezza. Ma i rafforzamenti nei legami di difesa potrebbero essere letti anche come una reazione alle continue tensioni sul programma atomico iraniano e, quindi, come un avvertimento a Teheran.
In realtà, i due paesi sono in buoni rapporti politici da decenni. L’Arabia Saudita fu una delle prime nazioni a riconoscere il Pakistan dopo l’indipendenza nel 1947. E da quel momento, hanno sempre cooperato in campo militare, commerciale e militare, oltre che religioso. Giungendo a far dispiegare più volte, nel corso degli anni, forze armate pakistane nel regno che hanno addestrato migliaia di militari sauditi. Ora la novità principale è l’intesa in tema di nucleare. Perché sulla base dell’accordo appena firmato Islamabad, unica potenza atomica del mondo musulmano, sarebbe tenuta a difendere Riyad anche con armi nucleari.
L’accordo è intanto tenuto d’occhio dall’India, storico avversario del Pakistan. I rapporti tra i due paesi, storicamente complicati, si sono ulteriormente acuiti a causa degli scontri a più riprese degli ultimi mesi. Il cui apice è stato toccato in primavera in una schermaglia durata quattro giorni con attacchi disparati alle rispettive basi militari. Poi il cessate il fuoco del 10 maggio, che ha evitato un’escalation potenzialmente devastante. Perciò, per il Pakistan questo accordo è anche un messaggio per il suo avversario. L’India ha cercato più volte di isolare il paese, approfittando delle difficoltà dell’economia pakistana e dei rapporti con Riad, ma l’Arabia Saudita sembra aver rilanciato Islamabad sullo scacchiere internazionale tirandola fuori dall’isolamento.
COSA PREVEDE L’ACCORDO
Il patto, siglato mercoledì dal principe ereditario saudita Mohammed bin Salman e dal primo ministro pakistano Shehbaz Sharif, stabilisce, come detto, un vincolo di intervento reciproco se uno dei due paesi dovesse venire attaccato. Si tratta di un coordinamento politico e difensivo che dovrebbe rafforzare le rispettive capacità militari ma, soprattutto, la sicurezza e quindi la pace regionale. Come si legge nelle dichiarazioni rilasciate dal ministero degli Affari Esteri pakistano e dall’agenzia di stampa statale saudita, l’intesa «mira a sviluppare aspetti della cooperazione in materia di difesa tra i due Paesi e a rafforzare la deterrenza congiunta contro qualsiasi aggressione».
Il punto nevralgico dell’accordo riguarda l’eventuale protezione nucleare pakistana. Un alto funzionario saudita, intervistato dal Financial Times, ha affermato che il paese «impiegherà tutti i mezzi difensivi e militari ritenuti necessari a seconda della minaccia specifica». Uno scenario che schiererebbe il Pakistan in prima linea di fronte alle rivalità regionali saudite. Ma l’ambizione del regno all’ombrello nucleare pakistano non è una novità. Riad aveva già finanziato il programma nucleare di Islamabad durante il suo sviluppo e ora ne sta raccogliendo i frutti.
Ciò che è certo è che quest’intesa ha segnato un grande passo avanti per entrambi i paesi, inaugurando l’inizio di una nuova politica di alleanza. Resta da capire come si muoveranno gli altri partner regionali a partire dall’India.
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