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L’ultimo attentato è la prova della fragilità del Pakistan

  • Il nuovo attentato, che colpisce una moschea sunnita si aggiunge a quello contro una moschea sciita, apre un nuovo fronte nella grave situazione di instabilità del paese.
  • Alla grave situazione economica e le rinnovate drammatiche tensioni con i gruppi armati fondamentalistici, si aggiunge l’instabilità di un sistema politico in cui i conflitti rischiano di esacerbare ulteriormente la situazione.
  • L’instabilità generale è acuita dalla constatazione che le riserve pakistane di valuta di circa 3 miliardi e mezzo, stante la situazione consentirebbero solo tre settimane delle necessarie importazioni.

L'attentato di poche ore fa in una moschea sunnita di Peshawar con un pesantissimo bilancio di vittime che ora per ora si aggrava, getta una luce funesta su un paese in cui la crisi economica, alluvioni e siccità, stanno provocando un enorme problema sociale. Il Pakistan con una demografia crescente è uno dei più densamente popolati al mondo. Nato nel 1947 con la “partition” tra musulmani e hindu, decisa dagli inglesi e dagli indiani, subito dopo l’indipendenza e sulle ceneri dell’ex Colonia

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