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Gli effetti di pandemia e crisi Ucraina cambiano le priorità sulle quali si scontrano le forze politiche: ruolo dello stato nell’economia e nella difesa, confini dell’Ue, politiche ambientali, disuguaglianze e geopolitica.
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Il conflitto politico ci sarà, le divisioni anche, ma all’interno di queste nuove coordinate in un mondo più regionalizzato, più securitario e meno globalizzato. Il populismo, il sovranismo e anche il vecchio progressismo liberale sono destinati a trasformarsi o a sparire nel nuovo scenario.
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Il testo fa parte del nuovo numero di Scenari: “Globalizzazione in frantumi”, in edicola e in digitale dal 29 luglio.
La storia procede per cicli politici, pur se mai uguali l’un l’altro. Ogni ciclo è scandito da una crisi che ridefinisce le coordinate della politica. La crisi degli anni Trenta e della Seconda guerra mondiale diedero vita alla stagione keynesiana del dopoguerra, interpretata da partiti di centro, destra e sinistra. In Europa, a esclusione dei partiti comunisti legati a Mosca, formazioni con culture e origini politiche diverse hanno imbracciato un paradigma economico comune, calato e sviluppa



