Patrick Zaki, lo studente egiziano dell’università di Bologna in carcere preventivo da ormai oltre un anno, ha chiesto di ricevere il vaccino contro il Covid-19. Lo riporta la pagina gestita dai suoi amici “Patrick Libero”. Il suo team legale, si legge, ha inviato un documento al ministro degli Interni egiziano. Durante l'ultima visita, Patrick ha detto alla sua famiglia che all’interno della prigione sovraffollata ha paura: del coronavirus e dei suoi pericolosi sintomi.

Una battaglia per tutti

I suoi avvocati adesso cercheranno di portare avanti l'iter per garantire a Patrick il diritto di ricevere il vaccino «in modo da essere un po' più al sicuro all'interno di quell'abominevole prigione» scrivono. L'ong Eipr, a cui Zaki è stato legato, ha già chiesto che i prigionieri condannati e i detenuti in attesa di giudizio possano registrarsi per ricevere urgentemente il vaccino Covid-19 nelle prigioni e nei luoghi di detenzione.

I suoi amici continuano a sperare nella liberazione e che gli venga garantito il diritto alla salute: «Speriamo che a Patrick venga assicurato il diritto di essere vaccinato, in attesa che la nostra principale richiesta di rilascio immediato e incondizionato di Patrick venga soddisfatta». Dal 7 febbraio 2020 le sue condizioni psico fisiche peggiorano, ma lui fino a poche settimane fa ha continuato a ringraziare tutti i suoi sostenitori: «Sto ancora resistendo, grazie a tutti», ha scritto in un biglietto inviato tramite la sua ragazza.

Mentre sempre più città italiane riconoscono la cittadinanza onoraria al giovane egiziano, il Senato si è recentemente espresso perché il governo valuti l’ipotesi di dare a Zaki la cittadinanza italiana.

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