La Commissione europea ha dato il via libera alla seconda rata di finanziamenti per l’Italia nell’ambito del Recovery found. 21 miliardi che “ufficializzano” il raggiungimento da parte del governo Draghi del raggiungimento di 45 obiettivi previsti nel Pnrr nel primo trimestre del 2022.

Le riforme che hanno raggiunto gli obiettivi

Entro il 30 giugno del 2022 il governo ha realizzato una serie di riforme come quella che prevede la nuova organizzazione della sanità territoriale, il completamento di quella sulla PA, le leggi in materia di appalti pubblici e quelle che riguardano il ministero dell’Istruzione.

Il Pnrr porterà fondi per la riqualificazione e valorizzazione dei territori, per il rilancio del patrimonio culturale e per il miglioramento dell’efficienza energetica di cinema, teatri e musei. Nonché soldi a supporto della digitalizzazione degli enti amministrativi, al miglioramento della banda 5g e per rafforzare l’Agenzia nazionale per la cybersicurezza. Altri fondi saranno destinati all’ambiente per incentivare l’economica circolare e al programma nazionale per la gestione dei rifiuti.

I tempi e le prossime tappe

Le tempistiche, però, non sono immediate. Ci vorranno circa due mesi prima che i soldi arrivano a Roma e quasi con certezza arriveranno nelle mani del prossimo esecutivo guidato dal centro destra che sostituirà il governo Draghi. È necessario il via libera finale del Comitato economico e finanziario, un passaggio che richiede un massimo di quattro settimane. Successivamente ci vorrà circa un mese per l’erogazione della data.

Nel frattempo, però, il governo dovrà lavorare su altri 55 traguardi da conseguire entro fine anno per arrivare alla terza tranche di finanziamenti di 19 miliardi di euro. Draghi sta cercando di accelerare per puntare a raggiungere la metà degli obiettivi già entro le prime settimane di ottobre, ma ci sono incognite sull’operato del prossimo governo. In campagna elettorale più volte Fratelli d’Italia ha detto di voler rinegoziare alcuni termini del Pnrr con Bruxelles, suscitando critiche e preoccupazioni che rischiano di far saltare il piano.

«Oggi – ha detto il commissario Ue per l’Economia Paolo Gentiloni – compiamo un ulteriore passo importante nell’attuazione del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza dell’Italia. Il positivo completamento di questi 45 obiettivi intermedi e finali darà il via, una volta completate le procedure necessarie, a un’ulteriore erogazione di 21 miliardi di euro».

L’ex presidente del Consiglio ha detto anche che «spetterà al prossimo governo italiano fare ogni sforzo per cogliere questa opportunità. È fondamentale onorare gli impegni rimanenti del Pnrr per realizzare il cambiamento strutturale necessario a indirizzare l’economia italiana su un percorso di crescita forte e durevole».

I fondi

l piano sarà sostenuto da 191,6 miliardi di euro, 69 miliardi di euro in sovvenzioni e 122,6 miliardi di euro in prestiti, il 13 per cento dei quali (9 miliardi di euro in sovvenzioni e 15,9 miliardi di euro in prestiti) è stato erogato all'Italia in prefinanziamento il 13 agosto 2021. Inoltre, il 13 aprile 2022 è stato erogato all’Italia un primo pagamento del valore di 21 miliardi di euro.

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