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Proteste e violenze, il pacifico Senegal è precipitato nel caos

  • La condanna del leader dell’opposizione Sonko ha scatenato un’ondata di proteste tra i giovani, contro l’eventualità di un terzo mandato del presidente Macky Sall 
  • Le manifestazioni e la repressione della polizia ora devastano il paese, andando anche a colpire luoghi simbolo come l’università Cheikh Anta Diop di Dakar
  • La rete e i social sono stati bloccati o funzionano al minimo mentre lo scorso 6 giugno, il ministero degli Esteri del Senegal ha annunciato la chiusura temporanea dei suoi consolati all’estero

Tutto è cominciato quando, alla fine del maggio scorso, il leader dell’opposizione senegalese Ousmane Sonko è stato condannato a due anni di carcere per «corruzione di giovani» e, quindi, all’impossibilità di candidarsi alle prossime elezioni del 2024. Sonko, a capo del partito Pastef (Patrioti del Senegal per l’etica, il lavoro e la fraternità), forte del grande seguito specie tra i giovani, ha chiamato i suoi seguaci alla rivolta e dall’inizio di giugno, il Senegal, uno dei paesi più stabil

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