Il premier qatariota Mohammed bin Abdulrahman al Thani incontrerà oggi l’amministrazione Trump per discutere del bombardamento dell’Idf sul suo territorio e della situazione a Gaza
A tre giorni dall’attacco a Doha contro l’edificio residenziale che ospitava i leader di Hamas, il primo ministro del Qatar terrà una serie di incontri negli Stati Uniti con la leadership dell’amministrazione Donald Trump per discutere della tregua a Gaza e del raid dell’esercito israeliano avvenuto sul territorio dell’emirato.
Mohammed bin Abdulrahman al Thani, quindi, vedrà il segretario di Stato americano Marco Rubio alla Casa Bianca a Washington, ha dichiarato il Dipartimento di Stato nella tarda serata di giovedì. Ma secondo Politico e Axios hanno riportato che il primo ministro dovrebbe incontrare anche il presidente Donald Trump, il vicepresidente J.D. Vance e l'inviato speciale degli Stati Uniti Steve Witkoff. Intanto, citando funzionari anonimi Politico ha raccontato che Trump sarebbe frustrato dall’atteggiamento del premier israeliano Benjamin Netanyahu.
Intanto a Gaza proseguono i bombardamenti. Secondo quanto riporta l’agenzia di stampa palestinese Wafa, almeno 59 persone sono state uccise dall’Idf dall’alba del 12 settembre.
PUNTI CHIAVE
17:19
Assemblea generale Onu appoggia la Palestina ma senza Hamas
13:22
Al Jazeera: «Dall'alba 50 morti palestinesi»
08:46
Yemen: aumenta a 46 il bilancio delle vittime nell'ultimo attacco dell'Idf
08:11
Il premier del Qatar incontrerà Trump e Rubio negli Stati Uniti
Al-Sheikh sul voto dell'Onu: «Passo importante verso la fine dell'occupazione»
Il vicepresidente palestinese Hussein al-Sheikh ha commentato l'adozione da parte dell'Onu della risoluzione a favore della soluzione a due Stati definendola un «passo importante verso la fine dell'occupazione». «Questa risoluzione esprime la volontà internazionale a favore dei diritti del nostro popolo» ha scritto al-Sheikh su X.
Israele: «Risoluzione Onu vergognosa»
Israele ha respinto la risoluzione adottata dall'Onu definendola «vergognosa» perchè incoraggerebbe Hamas a continuare la guerra.
Hamas: «Il capo negoziatore al-Hayya è vivo»
Hamas ha reso noto che il capo negoziatore, Khalil al-Hayya, è sopravvissuto all'attacco mirato di Israele a Doha. Nel raid sono state uccise sei persone, cinque membri dell'organizzazione e un agente della sicurezza del Qatar.
Al Arabiya: «L'Egitto riduce il coordinamento sulla sicurezza con Israele»
Dopo l'attacco israeliano ai vertici di Hamas a Doha, l'Egitto ha deciso di ridurre il coordinamento sulla sicurezza con Israele. Lo riporta l'emittente saudita Al Arabiya.
Macron: «Da Onu passo irreversibile verso la pace»
«Oggi, su impulso della Francia e dell'Arabia saudita, 142 Paesi hanno adottato la Dichiarazione di New York sull'attuazione della soluzione a due Stati. Insieme, stiamo tracciando un cammino irreversibile verso la pace in Medio Oriente. La Francia, l'Arabia Saudita e tutti i loro partner saranno a New York per concretizzare questo piano di pace in occasione della Conferenza sulla soluzione a due Stati». Lo ha scritto su X il presidente francese, Emmanuel Macron, aggiungendo che «un altro avvenire è possibile. Due popoli, due Stati: Israele e la Palestina, che vivono fianco a fianco in pace e in sicurezza. Attuarlo spetta a noi!»
Assemblea generale Onu appoggia la Palestina ma senza Hamas
L'Assemblea generale dell'Onu ha adottato oggi la Dichiarazione di New York, volta a ridare slancio alla soluzione dei due Stati, israeliano e palestinese, ma escludendo in modo inequivocabile Hamas. Il testo preparato da Francia e Arabia Saudita e approvato con 142 voti a favore, dieci contro e 12 astenuti «condanna gli attacchi perpetrati il 7 ottobre da Hamas contro i civili» e afferma che «Hamas deve cedere le armi e liberare tutti gli ostaggi» detenuti a Gaza. La dichiarazione sarà la base del vertice del 22 settembre, in occasione del quale il presidente Emmanuel Macron ha promesso di riconoscere lo Stato palestinese.
Rubio andrà in Israele: «Contro il riconoscimento della Palestina»
Il segretario di Stato americano Marco Rubio si recherà in Israele sabato per rassicurarlo del sostegno degli Stati Uniti in vista dell'imminente riconoscimento di uno Stato palestinese da parte di diversi stati all'Assemblea generale delle Nazioni unite. Lo ha reso noto il dipartimento di Stato Usa. Rubio parlerà con i leader israeliani «dell'impegno (degli Stati Uniti) nel combattere le misure anti-israeliane, incluso il riconoscimento unilaterale di uno Stato palestinese, che premia il terrorismo di Hamas», ha dichiarato Tommy Pigott, portavoce del Dipartimento di stato. Rubio «sottolineerà anche i nostri obiettivi comuni: garantire che Hamas non governi di nuovo Gaza e riportare a casa tutti gli ostaggi», ha continuato, aggiungendo che ci sarà anche un incontro con le famiglie degli ostaggi. La dichiarazione non ha menzionato gli attacchi israeliani in Qatar, mentre il massimo diplomatico statunitense incontrerà venerdì a Washington Mohammed bin Abdulrahman Al-Thani, primo ministro del Paese del Golfo.
Madrid convoca ambasciatore Israele dopo accuse Netanyahu
Il ministero spagnolo degli Affari esteri ha convocato l'incaricata d'affari dell'ambasciata israeliana in Spagna, Dana Erlich, per «respingere energicamente le calunniose dichiarazioni del primo ministro di Israele». La protesta formale dopo i commenti riversati ieri in un messaggio su X in cui Netanyahu accusava il premier spagnolo Pedro Sanchez di aver lanciato «una flagrante minaccia genocida contro Israele». Accuse che erano già state respinte come «false e calunniose» da Madrid in una nota.
Migliaia di persone in strada in Yemen contro Israele
Migliaia di sostenitori degli Houthi hanno protestato a Sana'a, la capitale dello Yemen, contro i recenti bombardamenti israeliani su due città yemenite, in un clima di crescente tensione tra gli Houthi e Israele. La protesta è avvenuta due giorni dopo che Israele ha lanciato diversi attacchi su Sana'a e sulla provincia di Al-Jawf, causando la morte di almeno 46 persone e il ferimento di altre 165, secondo il ministero della Salute gestito dagli Houthi.
Emirati a Israele: «Aggressione a Qatar è un attacco a tutti»
«Qualsiasi aggressione contro uno Stato membro del Consiglio di cooperazione del Golfo costituisce un attacco al quadro di sicurezza collettivo del Golfo». Lo ha dichiarato il ministero degli Esteri degli Emirati arabi al vice ambasciatore israeliano David Ohad Horsandi, convocato dopo il raid dell'Idf contro Hamas a Doha. Il ministro emiratino per la Cooperazione Internazionale, Reem bin Ebrahim Al Hashimy, ha sfruttato l'incontro per «condannare e denunciare fermamente il palese e codardo attacco israeliano che ha preso di mira lo Stato del Qatar, nonché le dichiarazioni ostili rilasciate dal primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu», si legge nella dichiarazione rilasciata alla fine dell'incontro.
Due uomini feriti in un accoltellamento a Gerusalemme
Due uomini sono stati feriti in un accoltellamento in un hotel nel kibbutz Tzova, vicino Gerusalemme. La polizia israeliana lo ha definito «un attacco terroristico». Il sospettato, fermato da un agente che alloggiava nell'hotel, è originario di Shuafat, a Gerusalemme Est.
Al Jazeera: «Dall'alba 50 morti palestinesi»
Secondo fonti mediche di Al Jazeera, da questa mattina gli attacchi israeliani hanno ucciso nella Striscia di Gaza almeno 50 persone, di cui 14 della stessa famiglia.
Netanyahu inaugura il «lungomare Trump»
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha dedicato al presidente americano Donald Trump un tratto del lungomare di Bat Yam, una cittadina sotto Tel Aviv. In un post condiviso su X si vede il premier, insieme all'ambasciatore americano Mike Huckabee e al sindaco Tzvika Brot, posare la prima pietra. Durante la cerimonia Netanyahu ha definito Trump «vero amico del popolo ebraico» e facendo riferimento alla situazione a Gaza ha detto: «Trump mi ha parlato più volte di proprietà sul mare, ha detto che qui ne abbiamo di splendide. Ha menzionato un posto un po' a sud di qui e ha detto che dovrebbe diventare un luogo di pace, prosperità e bella vita, non di terrore. Ha ragione».
Reporter de La Stampa: «Cacciata dalla Flotilla per il mio lavoro»
La giornalista de La Stampa, Francesca Del Vecchio, è stata cacciata dalla Global Sumud Flotilla dopo essere stata invitata a partecipare alla missione umanitaria come reporter. Del Vecchio, che ha ricostruito i fatti sul suo giornale, ha scritto: «Quando ho accettato di salire a bordo della Flotilla, speravo di poter fare quello che la mia professione comporta: osservare e riferire. Senza addomesticare. Né farsi addomesticare. Non è stato possibile. Eppure, per me resta chiaro che quanto è successo non scalfisce la bontà della missione, l’intento umanitario. Essere espulsa, però, mi ha ricordato una cosa, che riguarda il ruolo del giornalismo: quando uno sguardo viene allontanato, perché non lo si considera “utile allo scopo”, si perde un’occasione. Quella di capire, un po’ meglio, il mondo che ci circonda».
Tajani: «Il governo è unito sulla questione palestinese»
«Non ci sono tensioni interne nella maggioranza» sul riconoscimento della Palestina, ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani. «Noi siamo assolutamente favorevoli a riconoscere lo Stato palestinese, ma dipende quali sono i tempi. Oggi non c'è uno Stato palestinese, ci sono due realtà che sono Gaza e la Cisgiordania. Bisogna riunificarle, e ci stiamo lavorando anche con gli altri Paesi arabi, una volta ricostituita l'unità siamo pronti a riconoscere», ha detto Tajani. L'obiettivo rimane due popoli, due Stati ma «a condizione che venga riconosciuto Israele dalla Palestina e che Israele riconosca la Palestina». Il ministro ha poi ribadito la contrarietà del governo alle dichiarazioni di Netanyahu contro la nascita di uno Stato palestinese e la volontà di considerare nuove sanzioni contro i coloni che occupano la Cisgiordania.
Media: «Due attacchi israeliani nel sud del Libano»
Media libanesi riportano che le forze israeliane hanno compiuto due attacchi nel Libano meridionale. Un'auto nella città di Aita al-Jabal è stata colpita da un drone e una casa a Mays al-Jabal è stata demolita dall'Idf. Israele non ha ancora commentato.
Gli Emirati convocano l'ambasciatore israeliano dopo il raid a Doha
Dopo il raid israeliano a Doha, gli Emirati Arabi Uniti hanno convocato l'ambasciatore israeliano Yossi Shelley ad Abu Dhabi per discutere dell'attacco. Lo riferisce l'emittente israeliana Kan.
Oggi il voto dell'Assemblea Onu sullo Stato palestinese
L'Assemblea generale delle Nazioni Unite è chiamata a prendere posizione sulla «Dichiarazione di New York», una risoluzione pacifica della questione palestinese che mira all'attuazione della soluzione dei due Stati, senza Hamas. Il testo, presentato da Francia e Arabia Saudita, condanna l'organizzazione e gli «attacchi commessi contro i civili il 7 ottobre». Oltre a richiedere la liberazione di tutti gli ostaggi.
Gaza, 21 palestinesi uccisi dall'alba
Almeno 21 persone sono state uccise a causa degli attacchi israeliani nella Striscia di Gaza dall'alba di oggi. Lo riferisce l'agenzia di stampa palestinese Wafa citando fonti sanitarie. Nella zona di Al-Tawam, a nord di Gaza City, le vittime sono 14, mentre altre quattro persone sono state uccise in un raid a Jabaliya, nel nord della Striscia di Gaza. Le fonti sanitarie hanno aggiunto che due persone che si trovavano in una tenda che ospitava sfollati sulla spiaggia a ovest di Gaza City sono state uccise da un altro bombardamento
Yemen: aumenta a 46 il bilancio delle vittime nell'ultimo attacco dell'Idf
Il bilancio delle vittime degli attacchi israeliani di questa settimana contro i ribelli Houthi nella capitale Sana'a è salito a 46. Il conteggio non è ancora definitivo.
La Giordania condanna i nuovi insediamenti approvati da Israele
La Giordania ha condannato la decisione del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu di approvare il piano di insediamento nell'area E1 della Cisgiordania. In una dichiarazione, la diplomazia di Amman ha affermato che l'iniziativa costituisce una palese violazione del diritto internazionale che indebolisce la soluzione dei due Stati. Il portavoce ufficiale del ministero, Fuad al Majali, ha affermato il rifiuto assoluto e la condanna del Regno di questo "piano di insediamento e delle misure unilaterali illegali israeliane in Cisgiordania, che costituiscono una chiara violazione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, in particolare della risoluzione 2334, che condanna tutte le misure israeliane volte a modificare la composizione demografica, il carattere e lo status del territorio palestinese occupato dal 1967".
Trump sarebbe frustrato dalle scelte di Netanyahu
Il presidente americano Donald Trump e i suoi collaboratori sono frustrati dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu dopo che l'Idf ha bombardato il Qatar, ha riportato Politico, citando due fonti vicine a Trump. "Ogni volta che fanno progressi, sembra che Netanyahu bombardi qualcuno", ha detto a Politico una persona vicina al team per la sicurezza nazionale di Trump. "Ecco perché il presidente e i suoi collaboratori sono così frustrati da Netanyahu", ha aggiunto.
Il premier del Qatar incontrerà Trump e Rubio negli Stati Uniti
Il primo ministro del Qatar incontrerà oggi i massimi responsabili statunitensi con cui dovrebbe discutere dell'attacco israeliano in Qatar e dello stato dei colloqui per un cessate il fuoco a Gaza. Il primo ministro del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman al Thani, incontrerà il segretario di Stato americano Marco Rubio alla Casa Bianca a Washington, ha dichiarato il Dipartimento di Stato nella tarda serata di giovedì. Politico e Axios hanno riportato che il primo ministro dovrebbe incontrare anche il presidente Donald Trump, il vicepresidente J.D. Vance e l'inviato speciale degli Stati Uniti Steve Witkoff.
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