Adesso che è diventato re con il nome di Carlo III, l’erede di casa Windsor potrà dimostrare se il desiderio di sobrietà di cui si parla da anni è vero e potrà essere messo in pratica, ma soprattutto dovrà fugare i dubbi sulle donazioni alla sua fondazione, il Prince of Wales's Charitable Fund. Il Sunday Times ha rivelato quest’estate che l’ente del principe ha accettato soldi dal Qatar e dalla famiglia bin Laden, notizie confermate, anche se i suoi portavoce hanno tenuto a spiegare che è tutto legale.

Il costo della corona

Tra palazzi ed eventi pubblici, la corona costa ogni anno quasi cento milioni di euro. Dal bilancio pubblicato l’anno scorso del Sovereign Grant, il fondo pubblico per la corona, il totale per il 2021 è stato di 86,3 milioni di sterline equivalenti a 1,29 sterline a persona nel Regno Unito.

Gli 86,3 milioni di sterline, si legge nel resoconto ufficiale, sono costituiti da una sovvenzione di base di 51,8 milioni di sterline che finanzia i viaggi ufficiali, la manutenzione della proprietà e i costi operativi della famiglia della regina e un importo aggiuntivo di 34,5 milioni di sterline per la conservazione. La sovvenzione di base equivale a 77 penny a persona nel Regno Unito.

Il reddito dei palazzi, che va a integrare il Sovereign Grant è stato di 9,9 milioni di sterline, in crescita del 5 per cento rispetto a 9,4 milioni di sterline del bilancio precedente (2020-21). La cifra rimane inferiore al 50 per cento dei livelli pre-pandemia e continua a riflettere in gran parte l'impatto del Covid-19 sulla capacità del Royal Collection Trust di accogliere i visitatori nei palazzi reali.

Nonostante gli introiti siano cresciuti, l’anno scorso non hanno eguagliato le spese. Le uscite ufficiali sono state superiori al Sovereign Grant e al reddito supplementare, con una spesa netta di 102,4 milioni, di sterline, in crescita del 17 per cento rispetto all'anno precedente. A pesare sui conti la ristrutturazione di Buckingham Palace nell’ambito di un progetto decennale costato 54,6 milioni di sterline.

Sir Michael Stevens, capo economico della casa reale, ha assicurato che nei prossimi anni verrà moderato l’impatto dei costi, intanto dovrà cominciare a occuparsene re Carlo.

Soldi dalla famiglia di bin Laden

Da una parte l’ex principe diventato sovrano viene dato come fautore di una futura austerity, dall’altra è stato al centro di questioni finanziarie chiacchierate. A luglio il Sunday Times ha raccontato che il principe ha accettato borse contenenti 3 milioni di euro in contanti dallo sceicco del Qatar, Hamad bin Jassim bin Jaber Al Thani, donazioni in denaro che l'ex premier qatariota ha fatto per l’ente di beneficienza di Carlo, il Prince of Wales's Charitable Fund (Pwcf).

Al Thani è stato premier del Qatar dal 2007 al 2013 e ministro degli Esteri tra il 1992 e il 2013. Il denaro sarebbe stato consegnato al principe in più occasioni. Un portavoce di Clarence House, la residenza di Carlo e della moglie Camilla, ha precisato al giornale che il denaro «è stato immediatamente trasferito a uno degli enti di beneficenza del principe, che ha applicato le procedure previste» e «che sono stati seguiti i processi corretti».

Ad agosto si è aggiunta la notizia delle donazioni dalla famiglia di Osama bin Laden, il fondatore di al Qaida che ha ideato gli attacchi terroristici dell'11 settembre 2001 alle Torri gemelle di New York. Sempre il Sunday Times ha raccontato che la Prince of Wales Charitable Foundation ha accettato un pagamento di 1 milione di sterline da Bakr bin Laden, il patriarca della famiglia saudita, e da suo fratello Shafiq. Entrambi fratellastri di Osama bin Laden.

Carlo, ha raccontato il giornale, ha avuto un incontro con Bakr alla Clarence House di Londra il 30 ottobre 2013, due anni dopo che Osama bin Laden era stato ucciso dalle forze speciali statunitensi in Pakistan. Dopo l’incontro, è avvenuta l’elargizione.

La fondazione tuttavia ha specificato che la donazione non è stata accettata dal principe ma «attentamente considerata dagli amministratori fiduciari di PWCF all'epoca» e «la decisione di accettare la donazione è stata presa interamente dagli amministratori. Qualsiasi tentativo di suggerire il contrario è fuorviante e impreciso», ha puntualizzato a People sir Ian Cheshire, presidente della fondazione.

Sono questioni che hanno comunque gettato un ombra sull’immagine di Carlo e a cui il re dovrà prestare attenzione dopo la scomparsa della madre, molto amata dai sudditi.

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