Alla fine la decisione è stata presa. Il Regno Unito andrà al voto il 4 luglio, con Rishi Sunak che nel pomeriggio di mercoledì 22 maggio ha annunciato la data delle elezioni anticipate da Downing Street, dopo le indiscrezioni rilanciate sui media. Una mossa a sorpresa, ma non troppo, quella del premier britannico che nei suoi 19 mesi alla guida della Gran Bretagna è stato costretto a rincorrere i laburisti nei sondaggi, tentando invano di diminuire il largo divario in vista di un voto. 

Attualmente, infatti, le rilevazioni danno il Labour avanti di circa 20 punti percentuali rispetto ai conservatori, logorati dai 14 anni consecutivi al potere e stremati da crisi interne.

I motivi delle elezioni anticipate

Una mossa a sorpresa ma non troppo, dicevamo. La scadenza naturale della legislatura prevedeva un voto al massimo entro gennaio 2025, visto che le ultime elezioni erano state tenute nel dicembre 2019 e che sono permessi anche 25 giorni lavorativi per preparare il paese alle urne. Ma era stato lo stesso Sunak ad anticipare il fatto che sarebbero state nella seconda metà del 2024. Ed effettivamente il secondo semestre dell’anno inizia il 1° luglio.

Aveva una manciata di mesi tra cui optare, forse l’unica scelta rimasta nelle mani di Sunak per provare a capitalizzare il consenso attorno ai Tories. Il tempismo della chiamata alle urne, quindi, è stato pensato e ripensato da Sunak ragionando sugli elementi a disposizione che potessero servire da assi nella manica. E il primo è quello economico.

Nel momento della sua elezione come leader di partito e primo ministro, Sunak aveva promesso di stroncare l’inflazione galoppante. Nelle ultime ore sono stati diramati i nuovi dati riguardo l’inflazione su base annua nel Regno Unito, scesa al 2,3 per cento ad aprile rispetto al 3,2 per cento di marzo. Si tratta del livello più basso degli ultimi tre anni, numeri quasi normali.

A livello economico, sulla carta, gli obiettivi sono stati raggiunti: il premier ha pensato di sfruttare il momento favorevole, non sapendo come potrebbe evolversi la situazione nei prossimi mesi. Durante il suo annuncio ha rimarcato il lavoro del governo, sottolineando come «la stabilità economica sia la base per ogni futuro successo» e i Tories hanno dimostrato di saperci fare, di «avere un piano», secondo Sunak. Tutto il contrario, ha accusato il premier, delle incognite promesse dai laburisti. 

In più, la scelta del 4 luglio è motivata anche da un’altra promessa elettorale fatta da Sunak, quella di fermare i barchini di migranti che arrivano dal canale della Manica. In estate gli sbarchi potrebbero aumentare e non sarebbe un grande spot per il governo conservatore che ha fatto della lotta all’immigrazione irregolare un tema centrale negli ultimi anni.

Come dimostra l’impegno per portare avanti il piano Ruanda. L’auspicio del premier Tory è che nelle prossime settimane, dopo aver fatto di tutto per far avanzare il piano, i primi voli di richiedenti asilo entrati in maniera illegale nel Regno Unito possano partire in direzione Kigali. Visti i possibili ricorsi, sembra più un sogno. Ma le immagini dei voli potrebbero impattare sul voto, pensano da Downing Street. O quantomeno sperano, perché l’atto di Sunak è la sua ultima scommessa.

I laburisti pronti alla vittoria

L’annuncio non ha preso in contropiede i laburisti. Anzi, tutt’altro. Il partito di Keir Starmer si sta preparando alle elezioni e a governare ormai da mesi, viste le rilevazioni. Già prima delle dichiarazioni di Sunak, un portavoce di Starmer ha affermato che i laburisti sono pronti: «Abbiamo una campagna completamente organizzata e operativa pronta a partire».

«È tempo di cambiare», ha detto Starmer con un videomessaggio in campagna in un giorno di sole, probabilmente già pronto da tempo e solo in attesa di essere pubblicato. 

Poi il leader dell’opposizione ha tenuto un discorso ufficiale, parlando di un momento di cui «il paese aveva bisogno e che stava aspettando». Per Starmer, il Labour «riporterà la Gran Bretagna al servizio dei lavoratori», trasformando il paese.

Ironia della sorte, durante l’annuncio di Sunak, mentre parlava sotto la pioggia battente di Londra, è partita la musica dalle casse di alcuni dimostranti radunatisi vicino Downing Street: una canzone dei D-Ream dal titolo “Things can only get better”. Le cose possono solo migliorare.

I laburisti ci sperano. Anche la popolazione britannica.

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