Il principale sindacato dei trasporti britannico, il National union of rail, maritime and transport workers (Rmt) ha indetto un lungo sciopero generale che sta causando diversi disagi in tutto il Regno Unito. Da mezzanotte le linee ferroviarie di Galles, Scozia e Inghilterra sono bloccate e lo saranno anche nelle giornate del 23 e 25 giugno (giorni in cui sarà garantita la corsa di un treno su cinque). In molti lo hanno definito come lo sciopero generale più massiccio degli ultimi 30 anni.

Le richieste

I sindacati chiedono un aumento degli stipendi del 7 per cento per far fronte al crescente caro vita che sta colpendo diverse fasce della popolazione. La risposta ottenuta dalle autorità è un aumento del 3 per cento ma anche dei tagli all’occupazione.

Sulla questione è intervenuto anche il premier Boris Johnson che ha chiesto un incontro all’Industrial action per trovare una soluzione che «non penalizzi i pendolari» e che «veda aumenti proporzionati per tutti quei lavoratori che svolgono duramente la loro mansione». Se la situazione non migliora i sindacati promettono scioperi a oltranza per tutta l’estate, causando notevoli disagi.

Al vaglio anche uno sciopero della metropolitana di Londra, che paralizzerebbe la capitale.

La posizione del Labour

Il partito laburista britannico però mantiene una posizione ambigua. Alcuni esponenti dell’ala dell’ex premier Jeremy Corbin hanno deciso di partecipare ai picchetti di protesta mentre dai vertici del partito sono arrivati messaggi in cui veniva chiesto ai membri di astenersi dallo sciopero. 

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