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Il Regno Unito di Boris Johnson è fuori dall’Europa e dalla storia

Copyright 2022 The Associated Press. All rights reserved
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  • Lunedì scorso 13 giugno il governo ha presentato la nuova legislazione che sospende in modo unilaterale il protocollo nordirlandese, parte degli accordi sull’uscita dall’Unione Europea stipulati soltanto 2 anni fa dallo stesso Johnson. 
  • Martedì 14 giugno sarebbe dovuto partire il primo volo per il Ruanda con a bordo sei richiedenti asilo ricollocati nel paese africano a seguito di un accordo con il governo di Kigali, ma il volo è stato fortunatamente bloccato da un intervento della Corte Europea dei diritti dell’uomo.
  • A poco più di una sola settimana dal voto di fiducia che lo ha sì riconfermato leader, ma che certificando la mole della sua opposizione interna ha anche messo una pesante ipoteca sul futuro del suo governo, Johnson ha messo nel giro di due giorni il Regno Unito fuori dalla ragione democratica e dalla propria storia politica.

La settimana che è appena cominciata avrà un posto nei libri di storia del Regno Unito, ma purtroppo non fra i momenti da celebrare. E la Brexit, tutt’altro che archiviata, ne è la causa principale. Anzi, più che dar inizio a una nuova era di opportunità e prosperità come sbandierato dall’omonimo (e inutile) ministero ad hoc creato nell’ultimo rimpasto da Boris Johnson, la Brexit sembra piuttosto far retrocedere il paese alle rogne dei secoli scorsi, declassandolo al rango di paria internaziona

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