Hanno ritrovato Roman Starovoit cadavere nella sua auto. Aveva alle spalle una vicende di appropriazioni indebite nella regione di Kursk, dove era governatore fino al maggio 2024. Ma c’è chi tira in ballo anche l’incursione delle forze ucraine proprio in quella zona, quando l’armata russa fu colta di sorpresa
Roman Starovoit, ministro dei Trasporti russo, è stato rimosso dall'incarico dal presidente Putin. Poche ore dopo il licenziamento, è morto per una ferita da arma da fuoco a Odintsovo, nella zona in cui viveva, nei dintorni di Mosca. Il cadavere del ministro è stato trovato, ha riferito Svetlana Petrenko, portavoce del Comitato investigativo russo, nella sua auto.
«La versione principale di ciò che è accaduto è il suicidio. Nelle indagini sono impegnati gli agenti del Comitato investigativo federale della regione di Mosca», ha scritto il quotidiano economico Kommersant, che ha usato un titolo più esaustivo degli altri giornali per diffondere la notizia: «L’ex ministro è stato trovato morto nella regione di Mosca». Accanto al cadavere del funzionario 53enne è stata trovata la pistola che ha inferto il colpo fatale – una Makarov. Era, secondo alcuni media russi, la stessa arma onoraria che aveva ricevuto dal ministero dell'Interno nel 2023.
Un miliardo di rubli
Strarovoit era seguito da scie di accuse di appropriazione indebita. Secondo le autorità, era coinvolto nel furto di almeno un miliardo di rubli (più di dodici milioni di dollari) che erano stati stanziati per la costruzione di infrastrutture difensive nella regione di Kursk, dove Strarovoit è nato nel 1972 e dove è stato governatore dall'ottobre 2018 a maggio 2024.
Era già stato vice ministro dei trasporti nel 2018 quando il suo superiore era Yevgeny Dietrich. In quell'anno Putin lo ha nominato vice governatore di Kursk, dove è stato eletto alla carica più alta con oltre l'80 per cento delle preferenze un anno dopo – una carica che ha mantenuto per cinque anni, sei mesi e trenta giorni (calcolano i giornali russi), fino a che, nel maggio 2024, il primo ministro Mikhail Mishustin lo ha proposto, durante un rimescolamento alla Duma, come ministro dei Trasporti.
Forse a spingere l'ex ministro a togliersi la vita è stata l'apertura del procedimento penale nei suoi confronti per il grave caso di frode. A testimoniare contro di lui anche l'uomo che l'ha sostituito al vertice del governatorato di Kursk, quando è diventato capo del ministero quattordici mesi fa: Aleksej Smirnov.
Proprio l'Ucraina potrebbe essere il motivo delle indagini aperte a suo carico: le strutture difensive non erano adeguatamente stabili quando ad agosto scorso le truppe di Zelensky sono riuscite a penetrare nella regione. È per l'incursione a sorpresa che, nel dicembre 2024, Smirnov si è dimesso. Poi, insieme al suo vice, Aleksei Dedov, era stato arrestato nell'aprile 2025 dal ministero degli Interni russo per la stessa accusa contestata all'ex ministro dei Trasporti: appropriazione indebita di denaro pubblico.
Quelli di Smirnov e Strarovoit non sono gli unici nomi nella lista dei sospettati in queste ore al vaglio delle squadre investigative. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, interrogato in merito dai giornalisti, ha però negato che l'allontanamento del ministro fosse dovuto a «mancanza di fiducia»; allo stesso tempo, non ha fornito spiegazioni alternative. Intanto un decreto del Cremlino riferisce il nome del suo sostituto, il vice Andrei Nikitin, che è stato nominato ad interim, prima che la Duma approvi la sua promozione definitiva al vertice del ministero. Putin gli ha già detto: «Spero che lei userà energia, conoscenza e capacità organizzative per risolvere le più importanti questioni in questo settore» che rimane «uno dei campi fondamentali di attività nel paese».
Ed è uno dei più difficili da gestire per il conflitto, non solo per le sanzioni occidentali, ma anche per il volo dei droni ucraini nei cieli russi. Negli ultimi giorni, di nuovo, le forze di sicurezza sono state costrette a bloccare il traffico aereo: quasi cinquecento voli sono stati cancellati, oltre ottanta dirottati e duemila hanno subito ritardi. La spiegazione dell'Agenzia federale per il Trasporto aereo ha parlato di «interferenze esterne», mentre in un recente comunicato del ministero della Difesa russo si legge di attacchi di armamenti a lungo raggio in arrivo dall'Ucraina. Inoltre, i militari ucraini hanno dichiarato di aver colpito un impianto chimico a nord di Mosca che produceva munizioni e testate per i droni Shahed.
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